Da cosa dipende la forza muscolare e lo stimolo contrattile?

Postiamo questo articolo per le persone che si avvicinano al mondo dello sport con lo scopo di potenziare il proprio corpo e di ottenere un aumento della massa muscolare.

Intraprendere un percorso di crescita muscolare è possibile ma bisogna tenere in considerazioni una serie di fattori che sono fondamentali. Nella maggior parte dei casi non basta allenarsi per ottenere dei risultati, bisogna sapere come allenarsi ed intraprendere degli esercizi specifici, il tutto associato ad un’alimentazione adeguata e un riposo ristoratore.

Allenare i muscoli significa farli lavorare, attivarli attraverso determinati esercizi e fare in modo che ciò generi uno stimolo tale da favorire un miglioramento della potenza e del volume muscolare.

Innanzitutto è importante capire che il movimento non parte dal muscolo bensì dalla testa.

Il sistema nervoso centrale trasmette l’impulso nervoso verso il midollo spinale e da qui, si avvia verso la periferia e cioè verso quei gruppi muscolari che sono stati deputati a sostenere uno sforzo. Presso questi muscoli le fibre nervose sono districate a formare una serie di sinapsi ovvero delle giunzioni con il tessuto muscolare, atti a favorire l’invio del segnale di contrazione al muscolo.

Esistono diverse modalità con le quali il muscolo esprime tensione e lavoro muscolare.
I fattori che determinano queste modalità si possono dividere in fattori nervosi, cioè i meccanismi con il quale il sistema nervoso comanda la contrazione e fattori muscolari ovvero intrinseci del muscolo.

1. Fattori nervosi ovvero :

Coordinazione intramuscolare, che rappresenta la capacità delle fibre muscolari, di contrarsi in maniera efficiente. Il sistema nervoso ha la capacità di reclutare le fibre muscolari (di un singolo muscolo) in maniera tale da raggiungere lo scopo voluto.

Coordinazione intermuscolare, che definisce la capacità del sistema nervoso di reclutare l’insieme dei muscoli coinvolti nel movimento in maniera efficiente per raggiungere lo scopo. A differenza della coordinazione intramuscolare vista sopra, questa qualità è riferita alla capacità del sistema nervoso di utilizzare tutti i muscoli coinvolti nel movimento e non un solo singolo muscolo.

Infatti, in un gesto atletico non necessariamente tutti i muscoli vengono contratti allo stesso modo e nello stesso istante, ma in una sequenza spazio-temporale che risulta fondamentale per l’efficacia del gesto.

2. Fattori muscolari cioè :

Tipologia di fibre muscolari, una percentuale di fibre veloci e di fibre lente, capaci di modulare velocità e la durata della contrazione muscolare e quindi favorire esplosività e rapidità ma anche resistenza.
Il carico applicato influenza molto la tipologia di reclutamento delle fibre muscolari.
Maggiore è il carico, minore sarà la velocità con la quale i muscoli vi si oppongono e viceversa. In questo caso saranno maggiormente deputate le fibre muscolari lente, al contrario avremo un reclutamento soprattutto delle fibre veloci.

– Sezione trasversa del muscolo, che definisce il diametro. Maggiore è la sezione trasversa, maggiore è la tensione che il muscolo è in grado di produrre.

Anche la fatica incide molto durante l’allenamento.
Sia quella centrale che periferica può influire sulla capacità del muscolo di produrre una tensione efficace; è infatti un fattore dipendente dallo stato attuale del muscolo.
Allo stesso modo anche una corretta attivazione muscolare è in grado di influenzare le qualità neuromuscolari; basti pensare all’ importanza del riscaldamento per raggiungere uno status ottimale prima della performance.

Chi si avvicina per la prima volta all’allenamento noterà facilmente come dopo le prime sedute si ottengono notevoli miglioramenti e una minor fatica nell’eseguire gli esercizi di base, senza però ottenere un vistoso incremento della massa muscolare.
Questo accade perché all’inizio in questa fase intervengono degli adattamenti neuromuscolari che coinvolgono in particolar modo fattori nervosi come la coordinazione intramuscolare e intermuscolare.

Solo successivamente ci sarà l’incremento della sezione trasversa (e quindi della massa muscolare).
Quindi dopo un periodo di più settimane si potrà ottenere un aumento del volume muscolare e la modificazione della tipologia delle fibre muscolari (modificazioni qualitative) relative al tipo di allenamento programmato.

Dott. Giuseppe Scalercio

Articolo precedentePigrizia appena svegli in autunno
Articolo successivoCoronavirus: scuole potrebbero riaprire dopo Pasqua con rientri pomeridiani e recuperi

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.