Il termine trombosi, deriva dal greco e significa letteralmente “grumo” o “trombo”. Questa patologia forma dei veri e propri grumi all’interno dei vasi sanguigni, provocando il rallentamento della corretta circolazione sanguigna.
Può coinvolgere il vaso arterioso, venoso oppure direttamente le varici; quest’ultime sono le più frequenti, soprattutto sugli arti inferiori.
Trombosi che cos’è
La trombosi, come accennato è la formazione di un coagulo del sangue – grumo – all’interno di uno dei vasi sanguigni. Il trombo, è formato da globuli rossi, globuli bianchi e fibrina e si può sviluppare all’interno di qualsiasi punto del sistema circolatorio, bloccando o rallentando, il flusso del sangue.
Si contano due tipologie di trombosi:
- venosa: il grumo/coagulo si manifesta all’interno di una vena;
- arteriosa: quando il grumo/coagulo si manifesta all’interno di un’arteria.
La tipologia non risponde solamente sul luogo della formazione, ma anche in base alla sua dimensione e composizione.
Nel dettaglio:
- Rossa: si trovano maggiormente all’interno delle vene, in quanto il flusso ematico, in quella zona è molto più lento. La sua formazione è di piastrine, globuli bianchi e rossi in quantità elevata e fibrina;
- Bianca: si trovano maggiormente all’interno delle arterie, dove il flusso è più veloce ed è formato da piastrine, fibrina, globuli bianchi e rosse in quantità minime;
- Variegata: ha entrambe le caratteristiche di cui sopra, alternandole in base al suo movimento e passaggio;
- Ostruttiva: in questo caso, la trombosi occlude l’intero vaso, non permettendo la regolare circolazione del sangue;
- A cavaliere: come si evince dal nome, in questo caso formano una biforcazione, posizionandosi tra due vasi;
- Parientale: in questo caso, occlude solamente una parte del vaso, rallentando la circolazione del sangue.
Trombosi le cause
La causa principale nella formazione dei trombi è la coagulazione del sangue, non equilibrata. Questo è un processo di vitale importanza, che deve essere coordinato nel migliore dei modi, al fine di non arrivare alla formazione di patologie gravi e meno gravi, come appunto la trombosi.
La corretta coagulazione del sangue è permessa da una serie di reazioni, che devono susseguirsi tra loro in maniera tecnica e corretta. I protagonisti, di queste reazioni, sono tra l’altro le piastrine, la vitamina K e di seguito troviamo enzimi, proteine e conseguenti azioni chimiche naturali.
Le cause, della formazione della trombosi sono molte e possono essere scatenate da più fattori e più parti. Variano anche a seconda della genetica, ereditarietà, nel dettaglio:
- interventi per la rimozione di un tumore o per patologie d origine ortopedica
- abitudini di vita non corrette: fumo, alcol, cibi grassi e fritti, disidratazione
- sedentarietà o immobilità forzata
- obesità
- gravidanza e squilibri ormonali
- assunzione di farmaci e contraccettivi per via orale
- eccessiva coagulazione del sangue
- disturbi a seguito di patologie cardiovascolari
Trombosi i sintomi
Non sempre i sintomi sono immediati e soprattutto riconoscibili, ricordando inoltre che questo tipo di malattia è facilmente diagnosticabile e curabile.
Nella maggior parte dei casi, i sintomi che si possono percepire, sono:
- crampo al polpaccio o alla zona di interesse, con dolore acuto o lieve a seconda della posizione assunta
- male alla testa improvviso
- difficoltà respiratoria
- gonfiore al braccio e gamba
- un cordone rosso, visibile e sensibile al tatto, che attraversa la vena dove si forma il trombo
- difficoltà nel mantenimento di equilibrio e occhi aperti, come un senso di stanchezza o perdita dei sensi
Anche se, come accennato, i sintomi potrebbero non essere immediatamente riconducibili a questo tipo di patologia, il consiglio è di rivolgersi ad un medico nell’immediato, onde evitare peggioramenti.
Trombosi come si cura
La terapia, dopo una corretta diagnosi effettuata da un medico professionista, corrisponde all‘assunzione di farmaci anticoagulanti, anche a seconda della tipologia di trombosi e alla sua gravità.