Molte donne, prima di rimanere incinta ,non sanno neppure cosa sia la placenta, che funzione abbia, dove sia posizionata.
Ci sono donne che raccontano il parto nei minimi dettagli (urla, tagli, emorroidi, feci), ma essa non viene mai menzionata. Qualcuna osa anche dire “è uscita” e lo dice in maniera frettolosa, quasi schifata.
Vi siete mai chieste perché?
Ci sono gruppi su Facebook dedicati al parto e ,si accede .si inizia a vedere immagini che dapprima potrebbero infastidire, ma poi emerge la curiosità. In me è emersa.
Leggevo mamme che raccontavano che con il bimbo “subito dopo è nata la placenta” e ne rimango affascinata…. è nata!!!
Continuo a chiedermi, a questo punto, perché sia considerata (dai più) un organo di poca importanza, quasi fosse uno scarto , non volendola neppure vedere.
Ci sono ostetriche che raccontano di essere affascinate dalla placenta, un organo semplicemente spettacolare, che da un senso di accoglienza, un qualcosa di”coccoloso”.
A fonte d vita tra il neonato e la sua mamma , la si vede come un qualcosa di magico, che nutre e protegge questa creatura e che non è altro che sua sorella gemella per creazione.
C’è da dire che risulta essere qualcosa di tangibile a cui idealmente aggrapparsi per superare il vissuto di un parto diverso dalle aspettative.
Le ostetriche trovano quindi che la placenta sia meravigliosa: i vasi si estendono simili alle radici di un albero dal cordone ombelicale fino all’interno del tessuto (la placenta viene poi esaminata con attenzione per assicurarsi che sia integra; gli eventuali residui nell’utero potrebbero infatti dare luogo a infiammazioni).
C’è anche chi la mangia CONTINUA