La placenta è rappresentata dall’insieme di tessuti che separa la circolazione materna e quella fetale e che regola tutti gli scambi nutritizi tra feto e madre.
È costituita dagli strati del villo: endotelio dei capillari fetali, connettivo stromale del villo ed epitelio coriale del villo.
La placenta è detta “emocoriale” in quanto il sangue materno può passare alla circolazione fetale, ma non viceversa. Tuttavia, quasi al termine della gravidanza, la membrana si assottiglia sempre di più ed il sangue dei capillari fetali può venir incontro a quello della circolazione materna: questo può esser causa di malattia emolitica del neonato. Infatti eritrociti od altre sostanze antigeniche possono passare nella circolazione materna e causare la formazione di anticorpi che, nella successiva gravidanza, possono attaccare il feto.
Al termine della gravidanza, la placenta si presenta come una formazione discoidale, del diametro medio di 16‐20 cm, di spessore di 2‐4 cm e di peso di 500‐600 g. In genere, fino alla 20° settimana la placenta pesa più del feto, poi il rapporto si inverte.
Presenta, inoltre, due facce. Quella fetale, liscia e traslucida, rivestita dalle membrane amniocoriali, presenta l’inserzione del funicolo ombelicale. Quella materna è spugnosa, scuro‐rossastra ed ondulata.
L’unità funzionale della placenta, come detto, è il cotiledone fetale, formato dalle ramificazioni di un tronco villoso. Il confine placentare tra i cotiledoni fetali è incompleto e costituito da setti placentari intervillosi e dai solchi intercotiledonali.
L’inserzione fisiologica del cordone è al centro della placenta: tuttavia, possono aversi inserzioni eccentriche, marginali od in corrispondenza delle membrane (inserzione velamentosa).
In quest’ultimo caso, dato che i vasi del funicolo decorrono in corrispondenza delle membrane prima di raggiungere la placenta, al momento del parto, cioè alla rottura delle membrane, c’è un’emorragia significativa.
Altra anomalia è la placenta gemellare, in cui due funicoli si staccano dalla faccia fetale.
La placenta va incontro a diverse modificazioni durante la gravidanza, in particolare circa la struttura del villo. Infatti, vi è un assottigliamento ed un’estensione della superficie funzionale dei villi, per sopperire alle accresciute esigenze metaboliche del feto (senescenza placentare). Tali modifiche sono analizzabili all’ecografia: in tal senso, infatti, si valuta la congruenza dello sviluppo placentare e di quello embrionale (in
caso di incongruenza, può determinarsi un’insufficienza placentare).

Infine, si considerano:
• Ecografia placentare o Aspetto: ecorifrangente, con una fine punteggiatura, omogenea e relativamente ecogena
rispetto al miometrio sottostante o Parametri
Sede d’impianto
ƒ Maturazione
ƒ Presenza di eventuali patologie
• Funzioni
o Impianto e nutrizione del feto: a livello del villo, infatti, avvengono tutti gli scambi materno‐
fetali, sia gassosi che nutritivi, per
ƒ Diffusione semplice
ƒ Diffusione attiva
ƒ Pinocitosi
o Attività endocrina: progesterone, estrogeni, hCG, hPL
o Attività immunitaria: la placenta rappresenta una barriera che blocca le infezioni, ma anche gli anticorpi (in particolare, le IgG passano, mentre le IgM e le IgA, più grandi, no) o Timing del parto: ad esempio, la produzione di cortisolo ed altri ormoni, influenzando la contrattilità uterina, regola il timing del parto
• Altri annessi
o Liquido amniotico: di circa 800 mL a termine (con turnover ogni 95 minuti), ha le funzioni
di: Protezione e movimento
ƒ Mantenimento di un ambiente termico costante o Cordone ombelicale: lungo 50‐60 cm, si inserisce centralmente sulla placenta e si compone di:
ƒ Gelatina di Wharton
ƒ Guaina amniotica
ƒ Vasi:
• 1 vena: sangue ossigenato da placenta a feto
• 2 arterie ombelicali: originano dalle ipogastriche fetali e trasportano sangue deossigenato

Falso ciclo come inizio gravidanza

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