Mamme e lavoro da casa: reinventarsi con lavori manuali

E’ un dato di fatto: molte donne non conoscono i  diritti sindacali previsti anche perchè c’è poca informazione a riguardo.
Vediamo quindi di esporre qualche dritta in merito:

Domanda:

Quali sono i diritti sindacali per una mamma che lavora?

Se sei una mamma gravida e lavoratrice dipendente è opportuno avvisare il proprio datore di lavoro entro la fine del 3° mese.

Bisogna avvisare il datore di lavoro perchè la legge ce lo impone?

No.
Dal punto di visto legislativo non c’è alcuna legge che obblighi ad informare subito il datore di lavoro dello stato di gravidanza in quanto si tratta di un dato “sensibile” che riguarda quindi la sfera personale della persona.

(in merito vi è una sentenza della Corte di Cassazione Sezione Lavoro in merito, 6 luglio 2002)

E’ consigliabile avvisarlo però anche perchè ,con largo anticipo , si può ricercare una sostituta per il tempo in cui tu resti a casa  e si evita di creare disagi al proprio capo.

Quanti mesi è il congedo obbligatorio di maternità?

La legge parla di 5 mesi complessivi circa il congedo obbligatorio di maternità e prevede la possibilità di usufruire di due alternative:

1) Lavorare fino ad un mese prima della data probabile del parto e rimanere a casa 4 mesi dopo la nascita del bimbo(Se la gravidanza prosegue bene e il vostro lavoro non è faticoso)

2) lavorare fino a 2 mesi prima del parto e stare a casa i 3 mesi successivi alla nascita.

Cosa fare nella prima ipotesi:  presentare il certificato medico così da poter trascorrere a casa  tutto il periodo che precede la maternità obbligatoria dei cinque mesi.

N.B Questo vale anche per il papà ma lui può usufruire di 3 mesi di paternità nei primi 3 mesi di vita del bimbo solo ed esclusivamente, in assenza della madre o se ha l’affidamento esclusivo.

E se sono una Libera professionista?

L’astensione obbligatoria dal lavoro risulta sempre e comunque di 5 mesi per i figli naturali, oppure di 3 mesi a partire da giorno di affido o di adozione del bimbo.

 Occorre presentare domanda all’inps a partire dal 6° mese di gravidanza e comunque non oltre il 180° giorno di vita del bambino.

 

Scritto dalla dottoressa M. Ciavotta

 

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