Cos’è l’iperandrogenismo anovolutario?

La sterilità femminile può essere legata a diversi fattori, tra questi vi è l’iperandrogenismo anovolutario. Le donne affette da questa sindrome presentano acne, irsutismo, seborrea, le ovaie risultano micropolicistiche e il ciclomestruale è anovulatorio.

Non si tratta però di una condizione priva di soluzione. Dopo un’adeguata terapia, un elevato numero di donne riesce ad avere una gravidanza, ad eccezione dei casi più gravi.

Sintomi

Alcuni dei sintomi comuni associati alla PCOS includono:

  1. Anovulazione cronica: mancanza di ovulazione regolare, che può portare a cicli mestruali irregolari o assenza di mestruazioni.
  2. Iperandrogenismo: livelli elevati di androgeni nel corpo, che possono causare sintomi come acne, crescita eccessiva di peli (irsutismo) e perdita di capelli secondo un pattern maschile.
  3. Cisti ovariche: gli ovaie possono contenere multiple cisti di piccole dimensioni, sebbene non tutte le donne con PCOS abbiano cisti.

Oltre a questi sintomi principali, la PCOS può essere associata a resistenza all’insulina, aumento di peso, cambiamenti nella distribuzione del grasso corporeo e problemi di fertilità.

La diagnosi della PCOS si basa sull’valutazione dei sintomi, sulla storia clinica, sull’esame fisico e su ulteriori test, come analisi del sangue per misurare i livelli ormonali e un’ecografia per valutare le ovaie.

Iperandrogenismo anovolutario: terapia

Il percorso terapeutico viene scelto in base alla tipologia di alterazione ormonalesi. Se è il surrene a causare problemi, la paziente seguirà una terapia con farmaci cortisonici, utili a ripristinare l’ovulazione, e quindi la fertilità.

Se, invece, è l’ovaio a provocare l’iperandrogenismo anovulatorio solitamente si inizia una terapia con farmaci “deboli”, come il clomifene, che sono di facile somministrazione e non richiedono controlli particolari.

Qualora non si ottenessero i risultati sperati – come in realtà accade nel 60% dei casi – si procederà con l’applicazione di una micropompa sostenuta da una cintura che rilascia un farmaco in grado di stimolare a intervalli programmati un ormone ipotalamico. Stimolazione che, essendo controllata, non aumenta il rischio gravidanze gemellari, trigemine etc…

Se dopo alcuni cicli anche questa terapia dovesse risultare inefficace, si passa alla stimolazione diretta dell’ovaio con la gonadotropina FSH. Qualora anche questo passaggio non dovesse essere risolutivo, non resta altra strada se non quella della resezione cuneiforme dell’ovaio: la donna viene sottoposta a laparoscopia e le vengono praticate piccole “aperture” sulle ovaie. Si tratta di un trattamento non esente da rischi, infatti, la sua efficacia può essere limitata nel tempo e potrebbe causare una seconda sterilità, questa volta di natura meccanica.

Se la paziente dovesse risultare ancora sterile nonostante le varie terapie, si può tentare l’ultima carta: la fecondazione assistita.

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In conclusione

L’iperandrogenismo anovulatorio di tipo PCOS 1 è una condizione endocrina chiamata “Sindrome dell’Ovaio Policistico” (PCOS in inglese). La PCOS è una condizione che colpisce le donne in età riproduttiva ed è caratterizzata dalla presenza di cisti ovariche, livelli elevati di androgeni (ormoni maschili) e anovulazione cronica (assenza di ovulazione regolare).

Il tipo di PCOS a cui fai riferimento, “PCOS 1” o “PCOS tipo 1”, non è una classificazione medica riconosciuta. Tuttavia, posso fornirti informazioni sulla PCOS in generale.

La PCOS è una condizione complessa e la causa esatta non è ancora completamente compresa. Si ritiene che fattori genetici, ormonali e ambientali contribuiscano allo sviluppo della sindrome.

Il trattamento della PCOS si concentra sul gestire i sintomi individuali e può includere cambiamenti nello stile di vita, come la perdita di peso se necessario, una dieta sana e l’esercizio fisico regolare. Possono essere prescritti anche farmaci per regolare i livelli ormonali, migliorare l’ovulazione e trattare i sintomi dell’iperandrogenismo.

È importante consultare un medico per ottenere una diagnosi adeguata e un piano di trattamento personalizzato se sospetti di avere la sindrome dell’ovaio policistico o qualsiasi altro problema di salute.

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