Falsi miti del sonno, ecco i più comuni:

Sapevate che esistono diversi falsi miti del sonno?

Come ben sappiamo, dormire è davvero molto importante per il nostro organismo. Allo stesso tempo però, ognuno di noi presenta delle esigenze particolari, in merito al numero di ore, all’età e via dicendo.

A tal proposito, noi oggi vi sfatiamo quelli più comuni. Buona lettura!

Andare a letto presto se ci si deve alzare prima

Non è vero che bisogna andare a dormire presto se si ha un impegno alle prime ore del mattino.

Se non si ha sonno, non bisogna forzare il nostro organismo (e soprattutto la mente), imponendoci di dormire in tempi brevi. Spesso si rischia infatti di ottenere il risultato opposto, trascorrendo così una notte agitata e governata dall’insonnia.

Più che altro, è importante cercare di conciliare il sonno, magari leggendo un buon libro o guardando un film rilassante. Infilarci sotto le coperte e spegnere la luce con l’obiettivo di addormentarci in maniera repentina, potrebbe non funzionare affatto.

Dormire 8 ore per notte per sentirsi riposati

Come molti di voi già sanno, spesso si dice che per sentirsi riposati, è importante dormire almeno 8 ore a notte.

Niente di più sbagliato. Quella sarebbe più che altro la media generale ma andando nel caso specifico, tutto cambia. Di conseguenza, c’è chi necessita della bellezza di 10 ore a notte, così come chi si sente rigenerato anche soltanto con 5.

Tra l’altro, bisogna mettere in conto l’età del soggetto in questione. Un neonato ad esempio, può arrivare a dormire anche 16 ore al giorno, mentre gli anziani anche 5-6. Questi ultimi infatti, presentano un sonno a frammenti, con continui risvegli. Ecco perché nel corso della giornata capita che si addormentino con una certa facilità.

Ovviamente, se si arriva a dormire quelle 3-4 ore a notte, a lungo andare potrebbero subentrare delle problematiche. Il nostro corpo inizierebbe a sentirsi stanco e con scarsi livelli di concentrazione, che inciderebbero notevolmente sulla qualità delle giornate.

Stancarsi di sera concilia il sonno

Di sicuro, una giornata a ritmi frenetici (e magari accompagnata da sport), ci fa arrivare a fine giornata quasi distrutti.

La stanchezza fisica può certamente aiutare il corpo a rilassarsi, ma non è una regola assoluta. Infatti, tante persone si sentono ancor più energiche dopo aver fatto sport. Ciò significa che la sonnolenza non è estremamente interconnessa a tale sensazione, anzi ne è quasi indipendente.

Pertanto, si sconsiglia di fare palestra poco prima di andare a dormire.

Gli alcolici incentivano il sonno

In parte l’alcol svolge un’azione sedativa.

D’altro canto però, non ci consente sempre di fare sogni d’oro. Anzi, il rischio è quello di addormentarsi subito ma di svegliarsi spesso durante la notte per andare in bagno, o il mattino seguente con il mal di testa. A prescindere dalla sbornia, ciò che causa tale malessere potrebbe risiedere proprio nella scarsa qualità di sonno.

Pertanto, evitate di assumere troppo alcol prima di andare a dormire.

La digestione fa dormire

Il fatto che i carboidrati aiutino a sviluppare la sonnolenza è vero.

Ma ciò non significa che bisogna abbuffarsi con la speranza di prendere subito sonno. Anzi, il fatto di mangiare troppo prima di coricarsi non può che far male al nostro corpo. Rischieremmo infatti di avvertire una certa pesantezza allo stomaco e di fare sogni agitati, confusi e frastagliati.

Se siete soliti fare dei pisolini pomeridiani, cercate di pranzare leggero.

Prendere i farmaci contro l’insonnia

Chi l’ha detto che i farmaci siano indispensabili contro l’insonnia?

Sicuramente, essi si rivelano la soluzione più efficace nel momento in cui si soffre di insonnia cronica. Allo stesso tempo però, risulta fondamentale analizzare il caso specifico.

Pertanto, se soffrite di tale disturbo da un po’ di tempo, rivolgetevi ad un medico esperto nel settore. Attraverso una diagnosi accurata, egli saprà dirvi se sarà necessario ricorrere a dei farmaci. Inoltre, in base al tipo di insonnia, il dottore vi consiglierà il dosaggio più idoneo, onde evitare uno stato di assuefazione e dipendenza.

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