Emozioni materne sul feto

Svariati studi hanno dimostrato come le emozioni e i pensieri negativi della madre abbiano un effetto nocivo sul bambino che porta in grembo. Dal sesto mesi, infatti, il feto è in grado di riconoscere la voce della madre e captarne l’umore a seconda del tono.

Tramite le ecografie si è potuto notare lo stato di agitazione del bambino mentre mamma e papà erano alle prese con una discussione accesa. Immaginate quali potrebbero essere le conseguenze sul nascituro se questo clima conflittuale si ripetesse frequentemente durante tutta la gravidanza. Il piccolo, avvertono gli esperti, potrebbe sviluppare disturbi psicofisici.

È biologicamente impossibile per un gene operare in modo indipendente dal suo ambiente: i geni sono stati progettati per essere regolati dai segnali che li circondano”, spiega Bruce Lipton, biologo cellulare, neuroscienziato e ricercatore alla Stanford University, autore del libro Biologia delle Credenze

“Alcuni dei quali, a loro volta, sono profondamente influenzati dalle nostre interazioni sociali”, afferma Daniel Goleman nel suo Intelligenza Sociale.

Grazie a una recente ricerca, effettuata presso l’Institute of Heartmath, si è scoperto che il DNA placentare cambia forma a seconda delle emozioni: se sono positive, come amore, gioia e gratitudine, si rilassa; se sono negative, come rabbia, paura, frustrazione o stress, il DNA si restringe e molti dei suoi codici si spengono, per poi riattivarsi in presenza di stati d’animo positivi.

Va da sé che, così come per i pensieri negativi, anche quelli positivi possono avere un’influenza sul feto. Questa volta, però, in maniera benevola.

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