Morto Philippe Daverio, noto storico dell'arte

È morto questa notte Philippe Daverio, il noto storico d’arte e divulgatore, all’istituto dei Tumori di Milano. La notizia è stata data dalla regista e direttrice del Franco Parenti Andree Ruth Shammah:

“Mi ha scritto suo fratello stamattina per dirmi che Philippe è mancato stanotte” (fonte Ansa)

La sua scomparsa a 71 anni, ha sconvolto moltissime persone. In tanti conoscevano Daverio e provavano una stima profonda nei suoi confronti. Specialmente la Shammah, che ha pubblicato su Instagram un post dedicato proprio a lui, scrivendo così: “Amico mio… il tuo silenzio per sempre è un urlo lancinante stamattina”.

Ma chi era Philippe Daverio? Scopriamo qualcosa in più sulla sua vita!

Philippe Daverio biografia

Philippe Daverio aveva quasi 71 anni. Nacque il 17 ottobre 1949, in Alsazia, precisamente a Mulhouse.

Fu assessore del Comune di Milano dal 1993 al 1997 nella giunta Formentini. Si occupò della ricostruzione del Padiglione d’Arte Contemporanea, distrutto per via dell’esplosione della bomba avvenuta in via Palestro.

Philippe Daverio ha fatto la sua prima comparsa televisiva nel 1999, nel ruolo di inviato per trasmissione Art’è su Raitre. L’anno seguente è stato autore e conduttore della trasmissione Art.tù. Dal 2002 al 2012 fu autore e conduttore di Passepartout, un importante programma d’arte e cultura.

Ha pubblicato molti titoli da gallerista ed editore. Ma non solo. E’ noto anche per una serie di pubblicazioni scientifiche e divulgative. Daverio ha svolto l’attività di docente in numerose università e gestito diversi corsi di Storia del design presso il Politecnico di Milano. Nel 2006 divenne professore ordinario di Disegno Industriale presso l’Università degli Studi di Palermo. Nel 2013 invece, ricevette l Cavalierato delle Arti e delle Lettere e la Medaglia d’Oro di benemerenza del Ministro per i Beni Culturali dal presidente della Repubblica.

Successivamente, nel 2014 divenne direttore artistico del Grande Museo del Duomo di Milano. L’anno dopo invece, fu riconosciuto come membro del Comitato scientifico della Pinacoteca di Brera e Biblioteca nazionale Braidense.

Senza contare le sue numerose collaborazioni con varie riviste nelle veci di opinionista. Alcuni esempi? Panorama, Gente e Vogue. Alcune sue pubblicazioni: “Il Museo Immaginato” (Rizzoli, 2011), “Il Secolo lungo della Modernità” (Rizzoli, 2012), “Guardar lontano veder vicino. Esercizi di curiosità e storia dell’arte” (Rizzoli, 2013).

Articolo precedenteGassman litiga con Sgarbi sulle mascherine: “Cosetto nervosetto”
Articolo successivoHerpes sulle labbra? Vediamo quali sono le cause principali

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.