Con l’espressione diabete mellito ci si riferisce ad una patologia che risiede in un’alterazione del metabolismo dei glucidi.
Esso è scaturito a sua volta dalla carenza o la totale assenza di insulina. La sindrome è senza ombra di dubbio problematica per chi ne è affetto, in quanto va a modificare alcune abitudini quotidiane e richiede un certo monitoraggio.
Questo perché con il diabete mellito si va incontro ad una serie di manifestazioni, come l’aumento del glucosio nel sangue (e una conseguente comparsa di zuccheri nelle urine). Proprio per tale motivo, si tratta di una patologia che non bisogna affatto sottovalutare.
Ma sorge spontanea una domanda: come accorgersi di averlo? Esistono dei sintomi iniziali che possono fungere da campanello di allarme? Scopriamone di più!
Diabete mellito sintomi iniziali
Per prima cosa, bisogna dire che nella fase iniziale non esiste una sintomatologia uguale per tutti.
Ogni persona può accorgersi del diabete mellito in maniera differente. Tuttavia, in linea generale le manifestazioni più comuni sono:
- La poliuria, ovvero un aumento del volume delle urine
- Un frequente bisogno di minzione
- L’aumento della sete, noto come polidipsia
- La polifagia, ovvero un aumento della fame
- Un notevole calo di peso
- Il senso di stanchezza e affaticamento
- La vista offuscata
Diabete mellito cause
C’è da dire inoltre che esistono due tipologie di diabete.
Quello di tipo 1 è noto anche come diabete giovanile, proprio perché insorge principalmente nella fase adolescenziale e i fattori scatenanti sono spesso genetici. Infatti, diversi studi dimostrano che le probabilità di insorgenza aumentano se si ha un parente con diabete mellito.
Il diabete di tipo 2 invece, può scaturire anche a causa di un’alimentazione scorretta, di uno stile di vita sedentario, dell’età avanzata ed ovviamente di una particolare predisposizione genetica.
Fatto sta che secondo varie statistiche, in Italia ci sono milioni di persone affette da diabete (sia di tipo 1 che di tipo 2). Tra l’altro, in base ad alcune previsioni, si tratta di un numero che potrebbe crescere nel corso dei prossimi anni e non è certamente un dato confortante.
E’ dunque importante monitorare i livelli di glucosio presenti nel sangue. In caso contrario, l’organismo sarà maggiormente predisposto a sviluppare infezioni (per via di una crescita batterica), così come a ridurre la capacità dell’emoglobina nel trasportare l’ossigeno ai tessuti.
Diabete mellito tipologie
Il diabete mellito di tipo 1 (che compare in età giovanile), si suddivide a sua volta in:
Immuno–mediato. In questo caso, è il sistema immunitario del diabetico che va a distruggere le cellule beta, ovvero le uniche adibite alla produzione di insulina e alla regolazione dei livelli di glucosio. Tale processo di distruzione si rivela molto più repentino nel momento in cui l’individuo affetto è giovane. Di conseguenza, sia i bambini che gli adolescenti, hanno maggiori probabilità di sviluppare la chetoacidosi rapida.
Idiopatico: Anche in questo caso, la persona affetta è soggetta alla chetoacidosi, in quanto non è in grado di produrre insulina. Tuttavia, qui non sembrerebbero essere coinvolti dei fattori autoimmuni.
Invece, il diabete mellito di tipo 2 (che compare in età adulta) può essere di tipo:
Gestazionale: è probabile che insorga nelle donne in stato di gravidanza. Tuttavia, si tratta di un tipo di intolleranza al glucosio che dovrebbe scomparire in maniera naturale dopo il parto, generando un ripristino della situazione. Esso inoltre, si può gestire sia con che senza l’insulina.
Secondario: il diabete secondario invece, può subentrare per via di alcuni difetti genetici, malattie o come conseguenza a determinate terapie mediche. A tal proposito, alcuni studi hanno rilevato l’insorgenza di questo diabete in soggetti che si erano sottoposti per lunghi periodi a trattamenti di corticosteroidi.
Insipido: questa variante si caratterizza per la poliuria e la costante sete, a seguito di un’alterazione legata al funzionamento dell’ormone antidiuretico.
Diabete mellito conseguenze
Come vi abbiamo detto in precedenza, il diabete non è una condizione da sottovalutare.
Trattandosi di una patologia cronica e che incide particolarmente sull’individuo, può portare ad una serie di complicanze, come ad esempio:
- Una condizione di ipoglicemia e/o iperglicemia;
- Alcune patologie, come aterosclerosi, le neuropatie e le ulcere diabetiche
- Maggiori propensioni ad infezioni (specialmente dell’apparato urinario)
E tanto altro ancora…
La cura definitiva al diabete di tipo 1 non esiste per il momento. Tuttavia, si possono prendere vari accorgimenti che vanno a tenere sotto controllo i livelli glicemici del sangue. Tra questi troviamo senza ombra di dubbio l’attività fisica e il fatto di seguire un’alimentazione bilanciata.
In merito a quest’ultima, si sconsiglia vivamente di procedere con delle diete fai da te. Nel caso in cui vi dovessero diagnosticare il diabete mellito, sarà fondamentale rivolgersi ad un medico esperto, il quale vi indicherà quali sono gli alimenti da ridurre o addirittura da evitare il più possibile, onde evitare dei picchi glicemici.
Allo stesso tempo però, sarà importante assumere quotidianamente dell’insulina. Il motivo risiede nel fatto che risulta fondamentale porre rimedio alla mancata produzione dell’ormone in questione (che avviene da parte del pancreas).
Diabete mellito insulina
La terapia insulinica si rivela la più tradizionale per il diabete.
Essa consiste in un’iniezione (che avviene tramite una penna per insulina o una siringa) che può essere di azione rapida oppure lenta.
Quest’ultima è davvero molto importante per alcune attività comuni del nostro organismo (basti pensare alla respirazione). La rapida invece, è quella che si effettua in concomitanza ai pasti giornalieri e serve appunto per calibrare i livelli di glicemia (basandosi sia sulle quantità di glucosio assunte che sull’attività fisica dell’individuo).
In alternativa alla classica insulina, si può optare per il trattamento con microinfusore. Si tratta di una terapia che in un certo senso va ad imitare il funzionamento del pancreas. In questo modo, l’organismo riesce ad avere in tutto l’arco della giornata il giusto apporto di insulina. Di conseguenza, grazie al microinfusore, si ha la possibilità di tenere sotto controllo il livello di glicemia presente nel sangue.
Per concludere…
In questo articolo abbiamo compreso quali sono le cause e i sintomi del diabete mellito.
Tuttavia, si tratta di un argomento davvero molto complesso. Proprio per tale motivo, per qualsiasi tipo di dubbio o informazione a riguardo, rivolgetevi sempre ad un medico professionista.