Foto: Corriere.it

In questi ultimi due giorni si sta parlando moltissimo di Pfizer, il vaccino per il Covid che avrebbe un’efficacia al 90%.

Una notizia che ci dà un velo di speranza, facendoci ben sperare che questa pandemia possa finalmente giungere al termine. Allo stesso tempo, si vocifera che le dosi disponibili potrebbero essere limitate (in un primo momento), non riuscendo ad accontentare l’intera popolazione mondiale. A questo punto ci si chiede: chi saranno le prime categorie di persone a poter beneficiare del vaccino contro il Coronavirus?

Come potete ben immaginare, sarà necessario procedere secondo il criterio della priorità. Pertanto, i primi a ricevere le dosi saranno sicuramente le persone che lo necessitano in maniera assoluta.

In tale categoria rientrerebbero i soggetti più fragili ed esposti al pericolo, ossia i malati cronici che soffrono di alcune patologie (ad esempio respiratorie o cardiocircolatorie), gli anziani e tutti coloro che hanno un sistema immunitario debole.

Ma non è tutto. Ad avere la precedenza è probabile che ci sia anche il personale sanitario (il che risulta fondamentale per assistere i pazienti in maniera ottimale), le forze dell’ordine, i lavoratori e tutte le popolazioni sottosviluppate che hanno un sistema sanitario inadeguato.

Vaccino Covid in Italia

Ovviamente, i parametri di distribuzione dei vaccini potrebbero variare da un Paese all’altro.

Nel caso dell’Italia ci sono già i primi dibattiti in merito. Infatti, c’è chi non risulta affatto d’accordo con l’intenzione di dare precedenza alle persone anziane ma di puntare più sui giovani e gli adulti. A tal proposito, la prof.ssa Viola dell’Università di Padova, ha dichiarato:

«Il vaccino, a oggi, è stato sperimentato su persone sane, che non hanno altre patologie. Solo ora si sta cominciando anche con ultraottantenni. Nei più anziani la risposta del sistema immunitario è diversa, non si può rischiare». (Fonte: Il Messaggero)

Una cosa è quasi certa: se i vaccini non si distribuiranno prima della primavera 2021, è difficile riuscire a stabilire già da ora le categorie più idonee. Insomma, non ci resta che attendere.

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