Avellino, bambini divisi a scuola tra bravi e meno bravi

Il concorso per le cattedre nelle materie Stem (ovvero Science, Technology, Engineering e Mathematics) ha registrato degli esiti raccapriccianti.

Infatti, si parla di tantissime bocciature agli scritti, in termini di statistiche due su tre. Di conseguenza, centinaia di cattedre restano scoperte e partono i ricorsi da parte dei bocciati che sperano di poter ottenere una seconda possibilità.

Secondo la Segretaria Generale CISL Scuola Maddalena Gissi, ciò che si evince dal concorso stem è il risultato di un vero e proprio fallimento. Nella sua relazione (riportata da vari giornali), dice così:

“Anche i primi esiti delle prove concorsuali STEM con percentuali di bocciatura a dir poco eclatanti, dovrebbero indurre tutti a qualche riflessione. Delle due l’una: o il nostro è un sistema che si affida irresponsabilmente, e per una parte considerevole del personale, a veri e propri incapaci, che si è disponibili a tenere in servizio per anni e anni, purché non chiedano di essere stabilizzati. Oppure ad essere tutt’altro che perfetto e affidabile è proprio il meccanismo di selezione utilizzato, sulla cui giusta taratura è lecito, ma vorrei dire doveroso, avanzare almeno qualche dubbio“.

Concorso Stem, Gissi: “Non si trascura l’elevata qualità culturale”

Le polemiche sugli esiti Stem non mancano affatto.

C’è infatti chi sostiene che si stia tralasciando la necessità di un buon livello di preparazione. A tal proposito, la Gissi smentisce dicendo:

“Respingiamo con forza, perché del tutto falsa, l’accusa secondo cui staremmo trascurando l’esigenza di un’elevata qualità culturale e professionale come requisito di cui deve disporre chi accede al lavoro nella scuola. Un’accusa che sarebbe facile rilanciare, rivolgendola a chi accetta, senza battere ciglio, che un quarto dei posti di insegnamento sia coperto da personale precario, della cui formazione in servizio ci si cura evidentemente poco o nulla, visto quanto accaduto, ad esempio, con le risorse della card”.

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