Quali sono i segnali che possono aiutarci a capire se una persona fa uso di cocaina? Esistono svariati segni riconducibili all’assunzione di tale sostanza stupefacente, sia fisici che comportamentali.

Dal punto di vista fisico, i cocainomani tendono ad avere le pupille dilatate anche in presenza di fonti luminose. Il naso si presenta arrossato, irritato e se l’uso è in stato avanzato, è visibile il segno di necrosi alle narici. Chi utilizza cocaina tende inoltre a tirare spesso su con il naso, come se fosse raffreddato, e questa è proprio una delle scuse più ricorrenti che tirano in ballo per coprire il reale motivo.

Un altro segnale fisico è la sudorazione, che si manifesta solitamente subito dopo l’assunzione della droga, a cui si può aggiungere il bruxismo (digrignare i denti). La respirazione è irregolare e può sopraggiungere la sensazione di soffocamento, conseguenza della compromissione dell’apparato respiratorio.

Il corpo del soggetto cambia temperatura velocemente e frequentemente, passando da stati di quasi ipotermia a ipertermia.

Se la cocaina non viene solo sniffata ma anche assunta per via endovenosa, saranno presenti buchi e lividi sul braccio.

Dal punto di vista comportamentale, invece, i cocainomani si contraddistinguono per repentini cambi d’umore, passano dallo stato euforico a uno di forte depressione. Quando la cocaina è in circolo, possono sentirsi onnipotenti, condizione che può portarli a compiere atti estremi e pericolosi sia per se stessi che per gli altri, oppure piombare in uno stato di malinconia e di pensieri negativi, con conseguente pericolo di vita anche in questo caso.

Il cocainomane perde la voglia di dedicarsi alle attività quotidiane e alle sue passioni, diventa un soggetto apatico. Non si preoccupa più nemmeno della cura personale, e per questo appare solitamente sporco e trasandato.

Progressivamente la sua vita subirà dei contraccolpi negativi, sia quella affettiva che professionale. Chi fa uso di cocaina tende ad avere problemi nell’intimità: il suo desiderio sessuale subisce un calo e trova difficoltà a compiere l’atto, anche perché il piacere legato all’orgasmo sarà considerato di poco conto rispetto a quello che scatena la cocaina.

Il cocainomane sparisce spesso per svariate ore e poi ritorna giustificando la sua assenza con delle scuse. La sua vita diventa un insieme di bugie e sotterfugi e può risultare aggressivo anche contro i propri cari.

Ha costantemente bisogno di denaro, per cui anche la sfera finanziaria subisce un effetto negativo.

Genitori e adolescenti: il problema della comunicazione

“Mia figlia non ascolta mai! Se ne sta sempre in camera sua o attaccata al cellulare. Se cerco di parlarle, o sta zitta o mi risponde in maniera scocciata…” Chi ha figli adolescenti si sarà sicuramente trovato a dover fare i conti con questa situazione.

Perché gli adolescenti tendono a chiudersi nel loro mondo e smettono di comunicare? Cosa succede nel momento in cui raggiungono questa fase della loro vita? Il motivo è da ricercare nel cervello: dai 13 ai 20 anni è in pieno sviluppo, e ciò determina una supremazia della parte emotiva su quella razionale.

In questa fase, infatti, gli ormoni agiscono su determinate aree cerebrali, in primis su quelle legate all’emotività e all’istintività. Per questo motivo gli adolescenti tendono ad agire con impulsività, senza tener in gran conto le conseguenze del loro comportamento.

Le aree del cervello legate all’autocontrollo raggiungono la maturità intorno ai 22 anni, ovvero quando il processo di sviluppo neurale può dirsi concluso.

Nel frattempo che ciò avvenga, cosa devono fare i genitori? Qual è il modo più adatto per gestire il rapporto con un figlio adolescente?

“Bisogna imparare a tenersi a distanza. Dosare le parole per evitare il conflitto, per non farsi trascinare nella bagarre emotiva”, spiega il pedagogista Daniele Novara.

Gli errori da non fare “Mai mortificare. Frasi, purtroppo frequenti, come ‘sei sempre il solito’, ‘non capisci niente’, ‘non mi posso proprio fidare’ sono deleterie. Minano l’autostima e hanno implicazioni negative sulla relazione genitori-figli.”

Rispettare la privacy “Mamme e papà devono accettare che i ragazzi non dicano tutto. Oggi c’è questa nuova genitorialità-online, che permette di seguire, controllare, spiare. Non va bene: si alimenta una morbosità sbagliata, la pretesa di essere i migliori confidenti dei figli è un errore.”

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1 commento

  1. Salve a tutti o sono stato tossicodipendente dalla cocaina x qualche mese tralasciandono thc e alcool che purtroppo fanno parte ormai della mia vita.(o x il momento si spera)
    Purtoppo non avendo avuto una gioventu’ tranquilla mi sono ritrovato in quel vortice di sostanze e esperienze psichedelice. Oltre all’ambiante in cui si cresce credo siano molti i fattori che possano portare an una dipendenza da sostanze addirittura nella primissima infanzia.
    Detto questo mi chiamo M C sono in cura ormai da qualche mese presso l’ambulatorio del Professor Gallimberti e della sua equipe. I risultati sono notevolissimi(ovviamenete dipende anche dalla persona singola e da una serie di variabili)Capisco benissimo chi ha provato svariate cure senza riusltati effettivi e comprendo il voostro scettissimo.
    Ma se la mia parola conta qualcosa in questo momento consiglio a tutti di informarsi riguardo alla nuova tecnica di impulsi elettromagnetici rivolti alla zona interessata dalla sostanza. Vengono effettuate delle sedute di circa 13 minuti l’una assolutamente indolore e senza effetti collateralli.
    Mi scuso se mi sono permesso di rifermi ad argomenti di cui non ho informazioni limpide,ma semplicemnte la mia opinione da paziente di ormai 3 mesi.
    Grazie a chiunque abbia letto

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