E’ salito a sei il numero delle vittime per il nuovo ceppo di influenza aviaria in Cina.  Pechino  intanto si dice pronto a mobilitare risorse a livello nazionale per bloccare l’epidemia.

Giappone e Hong Kong hanno elevato il livello di guardia, e gli Usa hanno dichiarato di aver iniziato a lavorare al vaccino che però richiederà 6 mesi per la commercializzazione.

La sesta vittima del virus  H7N9 è un agricoltore di 64 anni morto a Huzhou,  il secondo caso nella provincia dello Zhejiang.

I casi confermati di contagio, compresi i decessi, in tutta la Cina  al momento sono 14.

Le autorità di Shanghai  hanno ordinato l’abbattimento del pollame in un mercato dove era stato individuato il virus dell’aviaria.

L’ultimo contagiato è stato ricoverato  proprio  a  Shanghai, che pare  sia il fulcro dell’epidemia.

Nessuna conseguenza per l’Europa, almeno per il momento. “L’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) ha già effettuato un’analisi del rischio e a questo stadio riteniamo non ci sia motivo di inquietudine”, ha dichiarato  all’Ansa Frederic Vincent, portavoce del commissario Ue alla salute Tonio Borg.

Del resto – ha aggiunto -“l’Ue non importa polli freschi dalla Cina”.

aviaria cina

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