COSA PUO’ CAUSARE DOLORI ARTICOLARI PERSISTENTI SEBBENE LA TIROIDE SIA COMPENSATA?

Ma come, seguiamo la paleo per bene da tempo, siamo dimagrite e la tiroide è ben compensata, eppure i dolori articolari persistono e migrano, ma forse fa parte del quadro, forse dovremmo rassegnarci. Oppure c’è qualcosa d’altro che ci sfugge?Qualcosa a cui possiamo metter mano per migliorare le cose?Potremmo avere un rapporto insalubre e apparentemente del tutto normale con l’acido urico.

Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta e come gestire la questione, molto sottovalutata (quando non ignorata) dalla medicina ufficiale, soprattutto nel legame con le tiroiditi.

L‘acido urico è un inquinante acido del nostro terreno biologico che, quando supera un certo livello, si configura come stato iperuricemico ed è in grado di peggiorare la funzionalità cardiaca, renale, innalza la pressione sanguigna, è coinvolto nella genesi del diabete e porta anche ad una particolar forma artrosica: l’artrosi uricemica.

Anche quando è nel range previsto dagli asterischi in realtà potrebbe essercene una discreta quantità depositata al livello delle articolazioni.E comunque il valore è variabile a seconda del sesso e dell’età.Può sorgere una domanda: come mai se l’acido urico è una tossina, un prodotto di scarto, è stato posto un valore minimo superiore allo zero?

Non sarebbe meglio avere un sangue completamente pulito?La risposta è NO.

Acido Urico

Un minimo di acido urico ci dice che il fegato svolge il suo compito di degradazione delle cellule poco vitali e che è in grado di attuare processi digestivi.Sembra addirittura che neutralizzi due fattori di ossidazione cellulare come i radicali idrossile e il perossi-nitrito.

Ciò significa che la sua permanenza entro certi limiti, ridotti e fisiologici, va bene, ma è necessario e giusto cercare di mantenerlo verso il limite più basso dei valori di riferimento, soprattutto se soffriamo di dolori articolari e abbiamo una tiroide ipofunzionante, perché l’attività epatica alterata (insieme a un intestino con leaky gut,che spesso conduce all’Hashimoto), insieme al nostro stile di vita troppo ricco di alcool e proteine, potrebbe avere causato un accumulo infra articolare di questa sostanza, facendoci sentire i famigerati dolori articolari che tanto ci piace attribuire in maniera esclusiva a una tiroide che funziona male oppure ad una terapia non idonea, mentre invece quel dolore articolare è frutto di una intelligenza corporea che tenta di stoccare tossine pericolose in distretti lontani dagli organi nobili, per evitarci il peggio.

Teniamo presente anche che la tendenza metabolica ad accumulare acido urico dipende da diverse variabili incluso il sesso: gli uomini soffrono più spesso di problematiche correlate all’acido urico: gli ormoni femminili della vita fertile sono protettivi relativamente agli accumuli di acido, ma se abbiamo disfunzioni endocrine, questa protezione salta con una certa facilità.

Hashimoto , Fibromalgia ed altre malattie autoimmuni

E COMUNQUE UNA PERSONA ALLE PRESE CON DIFFICOLTÀ GLICEMICHE, RISCHIO CARDIOVASCOLARE E MALATTIE AUTOIMMUNI (HASHIMOTO, GRAVES, FIBROMIALGIA, ETC.) ASSISTE AD UN PEGGIORAMENTO DI QUESTE DISFUNZIONI, A CAUSA DELL’ACIDO URICO.

Anche l’eccesso ponderale, dal semplice sovrappeso fino all’obesità, è associato a un aumento di acido urico, a prescindere dall’età, dal consumo giornaliero di alcool, dal fumo, dalle comorbidità. Il grasso addominale, è assodato, aumenta la sintesi dell’acido urico.Se c’è familiarità per problematiche cardiovascolari è meglio tenere l’acido urico verso il basso del valore del range.Infatti l’acido urico danneggia il flusso ematico in molti modi, i cristalli di urato, gli stessi che possono provocare un attacco acuto di gotta, si depositano sulle pareti interne dei vasi sanguigni e aggregano su di sé le molecole di colesterolo, formando le placche aterosclerotiche, inoltre l’acido urico è di per sé una sostanza fortemente ossidante e anche solo il contatto con le pareti vascolari può peggiorare la situazione aterosclerotica.Relativamente alle difficoltà glicemiche su accennate e peggiorate da un livello di acido urico tendente all’alto aggiungo che quest’ultimo è una fra le più importanti concause della malattia diabetica. Infatti l’acido urico è capace di impedire che le cellule del corpo assimilino correttamente il glucosio, svolge un’azione tossica nei confronti delle cellule beta che devono produrre insulina.Un ricercatore statunitense, Richard Johnson, del dipartimento di medicina dell’Università del Colorado, ha individuato il meccanismo per cui l’aumento degli zuccheri semplici nell’alimentazione quotidiana causa una maggiore produzione dell’acido urico a livello epatico, determinando una diminuzione della funzionalità del pancreas. Ma non è tutto, all’azione diretta appena citata ne corrisponde una seconda, indiretta, ma non meno importante. L’acido urico provoca un forte stress ossidativo cellulare che riduce la capacità di assorbimento del glucosio delle cellule stesse, accumulandolo nel torrente sanguigno e provocando, nel lungo periodo, lo stato diabetico.

Acido Urico e diabete

Da questo punto di vista monitorare l’acido urico potrebbe essere un fattore predittivo per il diabete, come ha concluso uno studio del 2011 all’università San Martino di Genova.Ovviamente questo non vuol dire che tener basso l’acido urico assicuri di non incorrere in problematiche glicemiche, ma è sicuramente significativo e ci fa capire che a fianco di fattori universalmente noti, legati agli zuccheri, ce ne possono essere altri, meno evidenti, ma altrettanto importanti.Come facciamo ad avere il sospetto che il nostro acido urico sia un po’ in esubero rispetto alla nostra situazione personale?

I sintomi molto sfumati e non conclamata sono diversi e riconducibili anche alla tiroide poco funzionante.

Un persistente senso di stanchezza, dolori migranti, mancanza di energie e vitalità.Un secondo indizio molto sovente trascurato o gestito male, nella mia esperienza professionale, sono le cistiti ricorrenti e reiterate.La pressione alta, pur essendo legata a molte variabili di tipo psico-ormonale, dietetico, biologico e infinite altre, ha un legame con un acido urico un po’ più alto, specialmente nei maschi e specialmente se si segue un’alimentazione che contempla un utilizzo non controllato di carne. Se siamo soggetti a questa problematica, prima di procedere a terapie mirate solo ad abbassare i valori pressori, sarebbe bene verificare questa situazione e aggiustarla, perché come spiegato sopra, visto che l’acido urico contribuisce anche a peggiorare le problematiche aterosclerotiche, le placche all’interno dei vasi possono più facilmente staccarsi e ostruire la circolazione sanguigna, causando infarti o ictus..

Un indizio che non sfugge ad un occhio ben allenato è, udite udite, la cute secca! Pelle che raggrinzisce con facilità, tende a perdere la sua idratazione e compattezza naturale, che sembra esser rimasta esposta agli agenti atmosferici come freddo e vento, è sovente provocata dall’acido urico un po’ sopra le righe, a causa della sudorazione che viene alterata sia in termini di qualità, che di quantità.La produzione sebacea, che è il nutrimento della pelle, subisce una trasformazione che si ripercuote anche su cuoio capelluto, che è maggiormente esposto al rischio forfora e alopecia.Anche un suo coinvolgimento poco noto è con la comparsa di psoriasi.Ma di questi ed altri particolari, incluse soluzioni risolutive, ne parleremo nelle prossime puntate.

Di Monique Bert

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