Vittra International Schools

Niente orari prestabiliti, niente banchi e sedie, niente aule: in Svezia si rivoluziona il modo tradizionale di concepire la scuola e le lezioni.

Le Vittra International Schools offrono uno scenario completamente diverso da quello che siamo soliti vedere in ambito scolastico. L’usuale concetto di classe con insegnanti e alunni non esiste più. Le lezioni avvengono in una grande “piazza” dove non ci sono né banchi né sedie, mentre le varie aule sono divise da pareti trasparenti in modo da sostituire il senso di oppressione con quello di libertà.

Nessun vincolo di orario: ogni studente ha a disposizione tutto il tempo necessario per ultimare i compiti.

Sono scuole dove essere se stessi – afferma la coordinatrice e responsabile di Vittra, Carina Leffler –. Lavoriamo per creare opportunità di approfondimento, per permettere ai ragazzi di diventare la miglior versione di sé e affrontare il mondo con entusiasmo.”

Si tratta di scuole private, ma il loro metodo così innovativo ha convinto il Governo svedese a finanziare la loro crescita.

L’obiettivo di queste scuole, che contano più di 8000 iscritti, dai 6 ai 16 anni, è mettere al centro lo studente e le sue esigenze, formare uomini e donne capaci, curiose, dalla mente aperte, in grado di stare con gli altri e allo stesso tempo sviluppare una propria indipendenza.

L’ambiente influenza l’apprendimento e deve evolversi per allinearsi al progresso della società”, sottolinea Jannie Jeppesen, preside della Vittra School Telefonplan, .

Anche in Italia si inizia a guardare con un certo interesse a questo nuovo modo di concepire la scuola: “La scuola italiana è fortemente concentrata sulla lezione frontale, la Telefonplan è invece una scuola proiettata davvero verso il futuro – afferma Marnie Campagnaro, docente all’Università di Padova -. Alla base ci sono tecnologia, bilinguismo e uno spazio aperto che educa all’estetica.”

Un ambiente didattico di questo tipo “offre sia spazi per il lavoro individuale, da svolgere accompagnati da un educatore, che spazi condivisi per lavorare in gruppi di apprendimento, per competenze e interessi.”

 

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