Si torna a parlare di Raffaele Sollecito dopo che il 33enne pugliese ha dichiarato nell’ambito di un’intervista rilasciata alla BBC di aver avviato una richiesta di risarcimento all’Italia per la sua ‘ingiusta detenzione’. La somma richiesta da Sollecito, pari a circa 516 mila euro, gli servirà a pagare le spese processuali relative al delitto della studentessa inglese Meredith Kercher. Queste le dirette parole di Sollecito: “Mi hanno distrutto la vita. L’Italia mi risarcisca di 516 mila euro. E sono pochi“.

Si ricorderà senza dubbio che il ragazzo pugliese è stato assolto dall’accusa di omicidio della ragazza inglese e ora chiede di essere risarcito direttamente dallo Stato italiano. Sollecito precisa però che la somma richiesta non sarà comunque sufficiente per coprire tutte le spese sostenute dai propri genitori nel corso del processo che l’ha visto imputato per omicidio. Nel corso del processo Sollecito e l’altra imputata per l’omicidio, la studentessa americana Amanda Knox, si sono sempre dichiarati innocenti, ma questo non gli ha impedito di restare in carcere per quasi quattro anni fino alla pronuncia di proscioglimento della Corte di Cassazione. L’unico condannato per l’omicidio della studentessa inglese è l’ivoriano Rudy Guede, che però risulta condannato per concorso in omicidio.

Nel corso dell’intervista rilasciata alla BBC sollecito ricorda che ormai sono passati quasi dieci anni dall’inizio della vicenda che l’ha visto coinvolto e i genitori stanno ancora estinguendo i debiti derivanti dalle spese giudiziarie da loro sostenute. 

E’ prevista proprio per oggi, venerdì 27 gennaio, l’audizione presso la Corte d’Appello di Firenze, in merito alla richiesta avanzata direttamente da Raffaele Sollecito. Il pugliese ha già comunicato che non sarà presente in aula e che sarà rappresentato dai suoi legali Giulia Bongiorno e Luca Maori. Alla richiesta di risarcimento avanzata da Sollecito si oppongono sia la Procura generale di Firenze sia il Ministero delle Finanze.

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