Introduzione del reato di omicidio stradale

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Sarà la volta buona? Verrà davvero introdotto il reato di omicidio stradale? L’annuncio del ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri sembrerebbe muoversi in questa direzione “Entro gennaio porterò in Consiglio dei Ministri un pacchetto di norme sulla giustizia che conterrà anche il reato di omicidio stradale.”

L’obbiettivo è quello di garantire un processo rapido, in modo tale che le vittime possano ottenere giustizia e risarcimenti in tempi brevi, ma anche condanne e sanzioni ben più severe di quelle attualmente in vigore contro chi provoca incidenti mortali.

“Si tratta ormai di un problema sociale e come tale va affrontato – ha spiegato il ministro – quindi introducendo strumenti dissuasivi per chi ritiene di potersi mettere alla guida pur non essendo completamente padrone di se stesso e dunque in disprezzo della vita altrui.”

Dal punto di vista penale, la base è quella prevista dall’omicidio colposo ma potrà arrivare a 10 anni in caso di aggravanti, ad esempio lo stato di ubriachezza o l’assunzione di sostanze stupefacenti. La condanna dovrebbe quindi essere legata alle condizioni psicofisiche del guidatore e al suo comportamento nei momenti successivi all’incidente: la pena sarà più alta in caso di omissione di soccorso.

Inoltre, come richiesto dalle associazioni favorevoli all’introduzione dell’omicidio stradale, il provvedimento dovrebbe includere la revoca definitiva della patente per chi provoca incidenti mortali.

Per quanto riguarda l’iter processuale, l’ipotesi allo studio dei tecnici del Viminale prevede il rito direttissimo nei casi di certa dinamica dei fatti, rito immediato per quelli più complicati. In questo modo si ridurrebbero sensibilmente i tempi dei processi.

Soddisfatte le associazioni “Consideriamo l’impegno del ministro Cancellieri, che entro gennaio porterà  in Consiglio dei Ministri un pacchetto di norme sulla giustizia che conterrà anche l’introduzione del reato di omicidio stradale, la prima buona notizia del 2014 – ha dichiarato Giordano Biserni, presidente dell’Asaps – L’impegno delle associazioni promotrici trova finalmente la dovuta attenzione, dopo che per troppo tempo sia nel Governo che nel parlamento si evidenziavano posizioni contraddittorie che avevano sempre di fatto accantonato la proposta.”

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