Condominio solidale a Modena
Un condominio basato sulla solidarietà: è lo stabile di via Gottardi a Modena. Inaugurato lo scorso 21 ottobre dal Comune in collaborazione con Acer Emilia Romagna, è costituito da 19 appartamenti in cui vivono famiglie o anziani soli e in difficoltà. I condomini sono selezionati sulla base della loro situazione economica e – qui sta l’elemento innovativo – anche per la loro disponibilità a collaborare.
Condominio solidale: le regole
I compiti richiesti riguardano sia lo stabile che gli stessi vicini. Si va così dall’occuparsi a turno delle zone comuni, come riordinare i locali del piano terra utilizzati per accogliere attività di socializzazione, all’aiutare gli anziani che abitano sullo stesso pianerottolo. Fino all’obbligo di garantire, a rotazione, una presenza fissa per poter intervenire in eventuali situazioni di bisogno, ad esempio per allertare il 118.
“All’atto pratico – spiega Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena – è un modello abitativo che privilegia le relazioni tra vicini, in un sistema in cui ciascuno ha il dovere di fare la propria parte aiutando gli altri.”
Condominio solidale: l’affitto
Il condominio è ubicato in un vecchio edificio rimasto chiuso per anni, la cui manutenzione è sotto la responsabilità dell’Acer, società che si occupa anche del servizio di vigilanza dello stabile, della gestione condominiale e della riscossione dei canoni.
L’affitto non è uguale per tutti i condomini. Per quanto riguarda gli anziani è commisurato al reddito e parte da un minimo mensile di 50 euro; per ciò che concerne le famiglie, invece, l’affitto varia sulla base dell’Accordo territoriale del Comune di Modena, che prevede la riduzione dei canoni del 30% per i genitori con due figli a carico e del 40% per i nuclei più numerosi.
Condominio solidale: l’obbiettivo
Un progetto che ha come obbiettivo l’integrazione sociale: “Sappiamo che intervenire sulle relazioni non è mai facile – sottolinea Giuliana Urbelli, assessore comunale al Welfare – ma le famiglie che abitano qui sono molto motivate e intenzionate a far funzionare al meglio questo modello di condominio in cui le persone si conoscono e si aiutano.”
La speranza è che altri Comuni italiani seguano l’esempio di Modena, favorendo così l’affermazione di un nuovo tipo di Welfare.