E’ stato smantellato a Milano un giro di prostituzione minorile che vede coinvolti ragazzini tra i 12 e i 17 anni. Proprio ieri i carabinieri del Nucleo investigo del capoluogo lombardo sono arrivati alla conclusione delle indagini dopo che dalle perquisizioni hanno recuperato a casa di alcuni degli uomini coinvolti 60 grammi di cocaina, 700 pasticche di ecstasy e una pistola non correttamente denunciata.

Gli incontri tra i minorenni e gli uomini che li avevano adescati avvenivano solitamente nei parcheggi dei centri commerciali, in appartamenti o in uffici, dato che alcuni degli uomini coinvolti sono imprenditori. Attualmente 9 uomini, di cui 7 ai domiciliari, sono stati arrestati mentre quattro sono le persone indagate. Questi ultimi si erano già messi in contatto con i ragazzini, ma non sono state trovate prove evidenti per procedere nei loro confronti. 

I ragazzini si concedevano per lo più in cambio di 50-100 euro a serata, smartphone, acquisti con carta di credito e capi di abbigliamento firmati. Dalle indagini e grazie agli accertamenti bancari è emerso che uno dei ragazzi avrebbe guadagnato in un anno ben 50mila euro.

L’inchiesta è scattata nell’agosto di due anni fa dopo che i carabinieri di Lainate avevano notato un’auto posteggiata nelle zone limitrofe di un hotel: a bordo dell’auto si trovava un uomo di 57 anni in compagnia di un ragazzino all’epoca nemmeno tredicenne.

Le spiegazioni dei due sono tutt’altro che convincenti e i carabinieri decidono di proseguire con le indagini per vederci chiaro. Da quel momento in poi iniziano a mettere insieme tutti i tasselli: i primi contatti avvengono grazie a siti come Grinder, Bacheca incontri e PlanetRomeo dove sono i minori a offrirsi. Gli appuntamenti poi venivano fissati tramite mail o Whatsapp. Gli investigatori hanno poi scoperto che tutti gli uomini coinvolti erano fin da subito consapevoli dell’eta dei ragazzini ma grazie a pseudonimi e piccoli depistaggi riescono a non lasciare tracce.

L’intervento determinante è della madre di un diciassettenne coinvolto e che grazie ad una lettera anonima ricostruisce la condotta del figlio. A quel punto la denuncia ai carabinieri ha dato il via alle indagini. Il gip Livio Cristofaro ha sottolineato che i minori coinvolti “versavano in una situazione di disagio sociale, economico ed esistenziale”.

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