Passi avanti per l’Italia che diventa sempre più attenta ai cambiamenti climatici.
Quest’anno infatti la nostra Penisola si classifica al 21° posto del rapporto annuale di Germanwatch sulle performance climatiche dei principali paesi della Terra, fatto in collaborazione con il Climate action network (Can) e Legambiente per l’Italia. Lo studio è stato presentato ieri a Doha.
Mauro Albrizio, responsabile Politiche Europee di Legambiente, spiga che negli ultimi cinque anni “l’Italia ha fatto significativi passi in avanti, passando dal 48 esimo al 21esimo posto di quest’anno. Performance dovuta alla riduzione delle emissioni conseguente non solo alla recessione, ma anche al ruolo importante giocato dalle rinnovabili e dall’efficienza energetica negli ultimi anni”.
La classifica della Germanwatch vede Danimarca (quarto posto), Svezia (quinto) e Portogallo (sesto) guidare la graduatoria dei 61 paesi presi in esame dal rapporto, che anche quest’anno non sono stati dati i primi tre posti della graduatoria poichè nessun paese svolto azioni virtuose in grado di contribuire a limitare le emissioni sotto i 2 gradi centigradi. La performance dei singoli stati è stata valutata attraverso il ‘Climate change performance index’ (Ccpi).
Quest’anno per la prima volta sono stati considerati anche i dati sulle emissioni provenienti dalla deforestazione. Questo ha determinato una discesa in classifica di paesi come Brasile e Indonesia, dove la deforestazione ha un forte impatto sulle emissioni globali. La ‘top ten’ della classifica 2013 è ancora una volta dominata da paesi europei.
E’ stato però evidenziato come Olanda e Polonia presentino una performance di gran lunga al disotto della media, mentre paesi come Portogallo, Spagna, Italia, Irlanda e Grecia, hanno fatto considerevoli passi in avanti anche grazie alla riduzione delle emissioni dovuta alla recessione di questi ultimi anni.