Emanuele Filiberto non esclude l’ingresso in politica

Il principe di Savoia Emanuele Filiberto, pochi giorni fa ha partecipato all’inaugurazione della piazza dedicata a Vittorio Emanuele III, a Busto Arsizio.

L’inaugurazione si è svolta proprio lo stesso giorno in cui Vittorio Emanuele III approvò il Regio Decreto con cui entrarono in vigore le leggi razziali. 

A tal Proposito Emanuele Filiberto ha ammesso di condannare le leggi razziali, ma di non dover essere lui a dover condannare il suo bisnonno. Il principe poi ha parlato di un suo possibile coinvolgimento in politica, dichiarando di non poter smentire o confermare questa evenienza. Infine ha anche aggiunto: “tra Salvini e Di Maio? Scelgo Vittorio Emanuele II.

Gli italiani vorrebbero la monarchia

È stato un sondaggio pubblicato dall’Istituto Piepoli a rivelare ciò: pare infatti che il 15% degli italiani vorrebbero nuovamente la monarchia. Ma non è tutto, perché l’8% delle persone intervistate, vorrebbe proprio il principe Emanuele come re. 

Il diretto interessato non si è mai trattenuto dal fare dichiarazioni ed esibizioni televisive. Nel 2010 lo vedemmo addirittura in veste di cantante; partecipò infatti al Festival di Sanremo assieme assieme a Pupo e Luca Canonici.

Il trio propose una canzone dal titolo Italia Amore mio, che parlava proprio del principe e della sua famiglia esiliati in Svizzera per tanti anni. Il pezzo ebbe un discreto successo, tanto che arrivò al terzo posto.

Adesso grazie a questo sondaggio di Piepoli, le aspirazioni di Emanuele Filiberto riprendono vigore. Il principe è stato intervistato da Libero e non ha nascosto la sua grande soddisfazione per questi dati raccolti. Ecco le sue parole a riguardo: 

“Il 15 è una percentuale che non mi aspettavo, stiamo parlando di quasi 12 milioni di persone e se penso a come sono andate le politiche del 4 marzo, non posso che essere contento: se ci fosse un partito monarchico sarebbe il terzo partito italiano, sotto solo alla Lega e ai Cinquestelle”.

“Per noi un trionfo, tanto più che non abbiamo fatto né campagna elettorale né altro. Anzi, ci sono stati più di 50 anni di demonizzazione della monarchia. I vari presidenti della Repubblica hanno interferito più del dovuto nelle scelte dei cittadini, ma un capo dello Stato dovrebbe essere super partes: come un re”.

 

 

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