La colestasi gravidica è chiamata in medicina anche intraepatica e rappresenta una vera e propria malattia che sorge durante la gravidanza.
Partiamo dal presupposto che è abbastanza rara, ma se si verifica è bene non trascurarla in quanto può provocare complicanze anche serie al bebè.
Bisogna quindi interrogarsi su quali siano i segnali della colestasi intraepatica

Quando si verifica la Colestasi gravidica e come si manifesta?

Si può verificare tra il secondo e terzo trimestre di gravidanza e comporta una stasi di sali biliari nel fegato

La futura mamma inizia ad avvertire prurito (soprattutto di notte), dapprima localizzato alle piante dei piedi e alle mani, poi generalizzato.

Dopo circa 15-20 giorni dalla comparsa del prurito, specifici esami del sangue, come il dosaggio degli acidi biliari, della bilirubina e delle transaminasi, danno conferma della concentrazione di bile nel fegato.

Non si conoscono ancora le cause precise di questa malattia ma si suppone sia legata a una maggiore sensibilità agli steroidi – estrogeni, progesterone e cortico-steroidi – che in gravidanza sono prodotti in quantità sempre crescenti e determinano un accumulo di bile a livello epatico.

Tecnicamente i sali biliari in eccesso si riversano nel torrente ematico e nei tessuti e determinano un’irritazione dei nervi periferici per poi provocare, coadiuvati nella loro azione dai cosiddetti “oppioidi endogeni”, una sensazione di prurito talvolta di intensità veramente insopportabile.

Prurito pancia  e ventre in gravidanza: le  cause

Approfondire la questione del prurito alla pancia è essenziale soprattutto in gravidanza. Il sintomo in questione, infatti, si presenta frequentemente nelle ultime settimane di gestazione.

Cosa c’è dietro a prurito pancia cause in gravidanza? Nella maggior parte dei casi tale situazione non deve destare alcuna preoccupazione. Si tratta infatti di una normalissima conseguenza degli sbalzi ormonali tipici del periodo della dolce attesa.

All’inizio della gravidanza, il prurito al ventre può essere dovuto anche alla colestasi, una condizione che si caratterizza per un eccessivo ristagno della bile.

L’elenco di prurito pancia cause, soprattutto in gravidanza, non si esaurisce certo qui. Da ricordare è anche l’eventualità di una reazione allergica al progesterone.

Quando il prurito insorge è fondamentale non trascurare la cosa e contattare tempestivamente il proprio medico di fiducia. Dietro a tale sintomo, infatti, può anche esserci una patologia come il diabete gestazionale.

Più frequente è l’associazione tra prurito alla pancia in gravidanza e carenza di ferro. In questo caso, sempre sotto controllo medico, è opportuno risolvere la situazione con integratori specifici.

Rimedi contro il prurito al ventre: ecco i più utili

Dopo aver dato qualche dritta in merito a prurito pancia cause è il momento di parlare dei rimedi. Quali sono i più utili? Per evitare di grattarsi troppo e di disidratare la pelle è particolarmente indicato il talco mentolato, celebre per il suo effetto lenitivo. 

Il ricorso a questa soluzione è congeniale soprattutto nei mesi estivi, quando al fastidio del prurito si aggiunge quello per l’eccessiva sudorazione. 

Basilare è ovviamente l’idratazione. Come tenerla sotto controllo? Con una crema idratante semplice alla quale aggiungere un cucchiaio di olio d’oliva. Per chi ama i rimedi totalmente naturali e i profumi è ottimo l’olio di mandorla dolce.

Eccellente alleata contro il prurito è infine l’alimentazione. Opportuno a tal proposito è diminuire drasticamente le pietanze troppo condite e i cibi piccanti.

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