Fare attività fisica è necessario e dovrebbero farla tutti, piccoli e grandi. Non si tratta solamente di migliorare il proprio aspetto fisico, né solo degli innegabili vantaggi a livello di salute.

L’attività fisica agisce a un livello più profondo: agisce sul nostro benessere psicologico. Lo sport aiuta a scaricare le tensioni e a sfogare la carica aggressiva accumulata con ripetute situazioni di stress. Con lo sport si impara a indirizzare le energie in movimenti precisi e controllati, ci insegna a trasformare in una forma positiva quegli impulsi e istinti che tendiamo a reprimere e da cui potremmo essere sopraffatti. Ha quindi un effetto liberatorio, quasi catartico.

A questo si aggiunge il piacere della scoperta del proprio corpo, delle sue possibilità e dei suoi limiti, del suo modo di occupare lo spazio e relazionarsi con l’ambiente esterno.

Perciò è sempre benvenuta qualsiasi attività fisica.

Attività motoria e funzioni cerebrali

Svariati studi hanno dimostrato che l’attività motoria è in grado di condizionare le funzioni cerebrali cognitive ed emotive.

Di recente, alcuni ricercatori della Queen’s University, in Canada, hanno voluto approfondire l’argomento con un esperimento. Partendo dal presupposto che la camminata è capace di riflettere il nostro stato d’animo, mostrandosi spavalda ed elastica quando siamo di buomumore, i ricercatori hanno voluto verificare il legame tra cambiamenti posturali e mutamenti umorali.

Ai pazienti è stato chiesto di camminare su un tapis roulant fornito di una lancetta che segnava, a loro insaputa, se lo stile del marciare fosse allegro o triste. Prima, però, i volontari avevano letto una lista di parole positive e negative. Un gruppo poteva camminare come faceva di solito, ad altri, invece, è stato chiesto di “correggere” la loro postura in maniera semplice ma netta. Al termine della camminata sul tapis è stato chiesto a ciascuno di scrivere su un foglio le parole della lista che ricordavano.

Il risultato: quelli che hanno camminato con le spalle curve, raccolti in sé e con le braccia incollate al corpo ricordavano soprattutto termini negativi mentre quelli che avevano potuto camminare in maniera allegra hanno scritto perlopiù parole positive.

L’obiettivo principale era vedere se il fatto di camminare allegramente potesse incidere sull’umore, e ciò si è verificato, pertanto, come ha spiegato Nikolaus Troje, uno dei ricercatori, potrebbe essere la base per una nuova terapia.

Varie attività motorie sembrano stimolare positivamente funzioni cerebrali, cognitive ed emozionali – spiega Stefano Pallanti, docente di psichiatria all’Università di Firenze -. Anche nella riabilitazione neurologiche e neurocognitiva dopo un ictus si è visto che l’attività motoria, così a lungo sottovalutata, agisce anche sulla parte cognitiva.” In alcuni casi, inoltre, l’esercizio fisico viene impiegato anche nell’ambito della schizofrenia. Ormai sono sempre di più i settori della medicina in cui l’attività fisica riveste un ruolo di primo piano.

Corsa lenta benefici

Per perdere peso, mi duole dirlo ma è la verità, non esistono formule magiche e bisogna avere tanta forza di volontà. Oltre a seguire un’alimentazione sana ed equilibrata, è necessario fare regolarmente attività fisica. La costanza riveste un ruolo di primo piano se si vogliono ottenere dei risultati soddisfacenti in tempi relativamente brevi.

Esistono tanti modi di fare attività fisica. La corsa lenta è la scelta ideale per tutti coloro che si stanno avvicinando al mondo del running e sono alla ricerca di una soluzione economica e senza tempi prestabiliti. Avrete bisogno solo di un paio di scarpe da tennis e un luogo in cui poter correre in totale sicurezza.

Con la corsa lenta si può dimagrire, a patto che si seguano alcune “regole”. La frequenza ideale per questo tipo di allenamento si attesta attorno alle 2-3 volte a settimana, per 30-40 minuti, non di meno, consigliano gli esperti.

Oltre a questo aspetto, è importante anche che sia mantenuta la frequenza cardiaca ideale per bruciare i grassi, ovvero è necessario mantenere il 65-75% della frequenza massima (reale). Si tratta del livello a cui si attiva la lipolisi, cioè il momento di esordio per la mobilitazione dei grassi. Per monitorare il battito cardiaco è possibile acquistare appositi strumenti da runner.

Quando correre? Per sfruttare al massimo il potenziale dimagrante della corsa lenta, sarebbe opportuno correre al mattino, appena svegli, in modo da dare una spinta al metabolismo. Meglio se a digiuno, per poi fare colazione dopo la corsa.

Il primo pasto della giornata, ovviamente, deve essere il più possibile sana e completa, ricca di potassio (per rimineralizzare l’organismo), cereali integrali, frutta fresca e secca e proteine magre (latte scremato, yogurt, ricotta).

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