Poliziotti alle prese con un caso di… immortalità.
Gli agenti che lavorano in sala operativa e in volante sono abituati a richieste di ogni tipo e a fronteggiare problemi di non facile soluzione.

Ma l’intervento capitato ai colleghi della questura di Ancona è oltremodo singolare.
È sabato pomeriggio, arriva una chiamata al numero di emergenza; è una signora anziana molto agitata che richiede l’intervento di una volante.

L’operatore che riceve la telefonata, mentre invia un’auto a casa della donna, cerca di parlarci per capire di più.
E così ascolta il racconto dell’85enne che si definisce “l’ultima immortale”, stanca di aver vissuto ininterrottamente per millenni e spaventata di dover continuare a viverne altrettanti.
Alla domanda del poliziotto di che età effettivamente avesse, risponde che non la ricorda perché ormai ha perso il conto delle ere vissute e di tutti i personaggi storici, “suoi amici”, conosciuti Alessandro Magno, Federico Barbarossa, Dante Alighieri e poi Garibaldi, Mazzini, re e regine, papi e uomini di scienza e letteratura.
La donna decide quindi di chiedere l’aiuto della Polizia per spezzare questo incantesimo visto che il suo “potente strumento” è danneggiato.
E l’oggetto in questione che viene indicato agli agenti arrivati a casa sua è…un mestolo spezzato.

Casi simili che possono generare ilarità in chi legge, non vanno mai trattati con leggerezza, perché persone con problemi che sembrano calme e pacate in un attimo possono commettere gesti inconsulti, sia verso se stessi che verso gli altri.
I poliziotti lo sanno bene e tranquillizzano la signora assecondandola e convincendola ad affidarsi alle cure dei medici, promettendole di riparare il congegno per farla tornare una comune mortale.
Che dire? C’è chi è in perenne ricerca dell’immortalità e chi ci assicura che vivere per sempre è proprio un dramma

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