Impariamo la prevenzione del tumore al seno, perché una mammografia fatta in tempo può cambiare le cose e salvarci la vita ma non solo!

C’è un’altra cosa molto importante che possiamo fare tutte comodamente a casa nostra una volta al mese indolore ed economica: l’autopalpazione.
Grazie all’autopalpazione possiamo conoscere profondamente l’aspetto e la struttura normale del nostro seno e quindi cogliere precocemente qualsiasi cambiamento.

L’esame si svolge in due fasi: l’osservazione e la palpazione vera e propria.
Si comincia mettendosi davanti a uno specchio, con il busto eretto, le spalle rilassate e le braccia lungo i fianchi, per osservare la forma del seno e del capezzolo, sia da davanti sia dai due lati.
L’osservazione permette di individuare mutazioni nella forma del seno o del capezzolo. Attenzione perché solo noi conosciamo quali cambiamenti del nostro corpo sono “normali”, legati alle variazioni dei livelli ormonali durante il mese, e quali invece sono i cambiamenti ai quali dobbiamo prestare più attenzione.

Quando si parla di autopalpazione, si pensa solo a un esame per la ricerca di noduli nella ghiandola mammaria, ma in realtà, grazie a questo esame, possono emergere altri segnali che devono spingere a consultare un medico, come retrazioni o cambiamenti della pelle, perdite di liquido dai capezzoli e cambiamenti di forma della mammella.
Il seno va palpato con la parte interna dei polpastrelli, partendo dal cavo ascellare e facendo piccoli movimenti circolari, disegnando una spirale dall’esterno verso il capezzolo; poi muovendo la mano dall’alto verso il basso, come seguendo una serpentina, e, ancora, in senso radiale dall’esterno verso il capezzolo, disegnando una sorta di asterisco. Non dimenticare che tutti questi movimenti devono arrivare sul torace superiore, sotto dell’ascella e dove si trovano i linfonodi cervicali. tumore

Si deve fare attenzione ai noduli isolati, di forma compatta, e a tutte quelle zone che sembrano “scavate”, anche a ridosso delle ascelle, perché potrebbero essere segnali di qualcosa che non va!
Il controllo va ripetuto in posizione supina, con il braccio corrispondente al seno da esaminare in alto, piegato dietro la testa.
Ricordate che la prevenzione è fondamentale, perché individuare un tumore ancora molto piccolo aumenta notevolmente la possibilità di curarlo in modo definitivo, ma è importante scegliere lo strumento più adatto.
Tra i 20 e i 40 anni generalmente non sono previsti esami particolari, se non una visita annuale del seno dal ginecologo o da un medico esperto.
Tra i 40 e i 50 anni le donne con presenza di casi di tumore del seno in famiglia dovrebbero cominciare a sottoporsi a mammografia, meglio se associata a ecografia vista la struttura ancora densa del seno.
Tra i 50 e i 69 anni il rischio di sviluppare un tumore del seno è piuttosto alto e di conseguenza le donne in questa fascia di età devono sottoporsi a controllo mammografico con cadenza biennale.
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