La notte tra sabato e domenica è stata la prima senza scosse importanti per 2500 sfollati del sisma che ha colpito l’Italia. Nella giornata di oggi, domenica 28 agosto, è stata però registrata intorno alle 15 una scossa di magnitudo 3.7. Un’altra novità è il bilancio delle vittime. Rispetto alle notizie diramate nella giornata di ieri, infatti, è stato rettificato il bilancio che è di 290 vittime e non di 291 come detto ieri. E’ stata la Protezione civile a diramare questo nuovo dato inseguita ad una comunicazione della Prefettura di Rieti che ha fissato il bilancio ufficiale delle vittime (229 ad Amatrice, 11 ad Accumuli e 50 nelle Marche).

Si continua a scavare nel paese di Amatrice per recuperare eventuali corpi presenti sotto le macerie poiché ormai sono quasi nulle le speranze di trovare qualcuno ancora in vita. Centro degli scavi è sempre la zona in cui sorgeva l’Hotel Roma poiché sembra che sotto le macerie potrebbero esserci almeno due persone.

Le popolazioni colpite dal terremoto sono state ricordate anche da Papa Francesco nel consueto Angelus in Piazza San Pietro con queste parole: “Desidero rinnovare la mia vicinanza spirituale agli abitanti del Lazione, delle Marche e dell’Umbria, duramente colpiti dal terremoto di questi giorni. Penso in particolare alla gente di Amatrice, Accumuli, Arquata e Pescara del Tronto, Norcia. Ancora una volta dico a quelle care popolazioni che la Chiesa condivide la loro sofferenza e le loro preoccupazioni, prega per i defunti e per i superstiti. La sollecitudine con cui Autorità, forze dell’ordine, protezione civile e volontari stanno operando, dimostra quanto sia importante la solidarietà per superare prove così dolorose”. All’inizio dell’Angelus, esortando i fedeli a pregare per le popolazioni colpite, ha poi dichiarato che spera di potersi recare il prima possibile nelle zone terremotate.

Nel frattempo, mentre continuano gli scavi, sono state avviate anche alcune indagini sui materiali utilizzati nella ristrutturazione della scuola di Amatrice crollata durante le scosse. Il procuratore capo di Rieti, Giuseppe Saieva, ha dichiarato: “C’è la responsabilità della natura e della faglia che si muove, e c’è la responsabilità degli individui. E’ quella che stiamo cercando di ricostruire. Prima dobbiamo tener conto dell’emergenza, poi passeremo all’accertamento di tutte le responsabilità e di eventuali reati da perseguire”.

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