Nelle regioni dell’Italia centrale prosegue la morsa del freddo e tra le zone più colpite si trovano le zone dell’Umbria, delle Marche e del Lazio colpite dalle forti scosse di terremoto di agosto e ottobre. Molti paesi tra Norcia e la Valnerina si sono svegliati in questi giorni sotto la neve e purtroppo con l’aumentare del maltempo crescono anche le proteste degli abitanti di queste zone. 

In alcuni comuni, soprattutto quelli della zona di Accumoli, gli abitanti lamentano la lentezza dei lavori di sgombero delle macerie e molti temono che il paese non possa riprendersi a causa dell’eccessivo allungarsi dei tempi per la ricostruzione. Molto preoccupati sono anche gli allevatori che lamentano i disagi più forti poiché a causa del maltempo e della neve non sono riusciti a mettere gli animali nelle stalle e molti di loro continuano tuttora a dormire nei camper per non abbandonare i loro animali. 

Se c’è chi lamenta l’immobilismo dei lavori e delle istituzioni c’è anche chi non è dello stesso parere. Il sindaco di Accumoli Stefano Petrucci dissente dalle manifestazioni di protesta dei suoi concittadini poiché secondo il primo cittadino si sta lavorando con tutto l’impegno possibile. Secondo Petrucci i lavori nella sua zona, colpita in modo più devastante dalle scosse del 30 ottobre, stanno procedendo senza sosta anche se i tempi di attività sono obbligatoriamente piuttosto lunghi.

Il sindaco di Ussita, Marco Rinaldi, invece, lamenta il mancato spargimento di sale per le strade della zona aumentando notevolmente i disagi alla circolazione. A Visso la situazione è leggermente migliore ma il rischio che interi paesi possano rimanere isolati non è ancora scongiurata. Queste le parole del sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini: “l’unica strada che collega Visso alla Val di Chienti è completamente ricoperta di neve ed è difficoltoso percorrerla. Le strade sono ancora sporche, a dimostrazione del fatto che l’emergenza viabilità non è stata gestita in modo adeguato”.

 

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