Dal simpaticissimo Cecio di Benvenuti a tavola a Ciro l’Immortale in Gomorra-la serie in onda su Sky Atlantic: lui è Marco D’Amore, un giovane attore molto promettente.
Nato a Caserta 32 anni fa, è cresciuto a pane e recitazione. Dopo tanta gavetta, sono arrivati i primi ruoli importanti a teatro, poi un tour mondiale con Toni Servillo e Andrea Renzi in Trilogia della Villeggiatura, seguito da Una vita tranquilla, film diretto da Claudio Cupellino con Toni Servillo e Francesco Di Leva, la già citata fiction di cuochi Benvenuti a tavola (con Fabrizio Bentivoglio e Giorgio Tirabassi,), e ora il successo (e le polemiche) di Gomorra-la serie.
Un attore che ha già ampiamente dimostrato di sapersi calare in ruoli completamente diversi.
Marco D’Amore tra teatro e tv
“Sollima mi ha scelto al provino tra seicento candidati. Mi ha convocato e mi ha detto: tra due mesi torni con venti chili in meno, voglio vedere gli spigoli della faccia, devono essere gli spigoli a raccontare Ciro”, ha raccontato D’Amore nel corso di un’intervista a Repubblica.
Ha frequentato la stessa scuola di Roberto Saviano “L’ho sentito prima della messa in onda delle due puntate, è stato molto bello parlargli. Oltre ad aver riconosciuto il suo libro nella serie ha sentito un’empatia con me, ci siamo confrontati.”
Il primo amore non si scorda mai, e il suo è il teatro. Passione coltivata prima a scuola poi da ragazzo nella compagnia di Toni Servillo, Teatri Uniti, e successivamente con la compagnia Le Belle Bandiere di Elena Bucci e Marco Sgrosso.
Il ruolo piuttosto discusso di Ciro gli ha regalato grande visibilità, un’occasione per aprire nuove porte “Non so cosa mi aspetta nel futuro, intanto mi hanno chiamato in Rai. Tanti complimenti, per carità, poi mi hanno detto: certo, ha la testa rasata, certo fa sempre il cattivo… Faccio l’attore, la prima cosa da mettere in conto è che sono pronto a cambiare.”