Attualmente, una delle domande riguardanti il coronavirus in circolazione riguarda la possibilità che le persone affette da HIV (PL WHIV) possano avere un maggior rischio di essere contagiati da SARS-CoV-2.
Tuttavia, prima di trattare tale questione nello specifico, vi forniamo una piccola precisazione riguardante SARS e Coronavirus, talvolta utilizzate nello stesso contesto.
In realtà, c’è una motivazione dietro ben precisa.
Cos’è il SARS-CoV
Il SARSr-CoV è una tipologia di coronavirus in grado di infettare i pipistrelli, i mammiferi ed anche l’uomo.
La r presente nella denominazione deriva dal termine inglese related e quindi “coronavirus correlato alla SARS”)
Spesso, le espressioni SARSr-CoV e SARS-CoV vengono utilizzati quasi come se fossero la stessa cosa, specialmente nel periodo in cui non era stato ancora scoperta la SARS–CoV–2.
Andando nello specifico, si tratta di un virus a RNA a singolo filamento avvolto in senso positivo. Ma non solo. Esso si introduce nella sua cellula ospite legandosi al recettore, noto scientificamente come ACE2.
Come molti di voi ben sanno, questo virus ed in particolar modo i suoi due ceppi, hanno generato dei veri e propri focolai di pesanti malattie respiratorie nell’essere umano.
Tuttavia, eistono tantissime tipologie di ceppi di SARSr-CoV. La maggior parte di essi infettano principalmente gli animali (e quindi non le specie umane).
In primis, troviamo i pipistrelli, i più colpiti in assoluto da ceppi di coronavirus correlato alla SARS.
Infatti, la SARS–CoV, ha portato ad un’epidemia di SARS intorno al 2002 e il 2003, mentre la SARS–CoV–2, si riferisce appunto all’attuale pandemia di COVID–19.
Quest’ultimo sta causando numerosi disagi in tutto il mondo, specialmente nel nostro Paese dove ormai il numero dei decessi è diventato davvero preoccupante.
Per poter sconfiggere questa pandemia si sta tentando l’impossibile. Gli studiosi e i ricercatori stanno facendo in modo di creare un vaccino ma allo stesso tempo capire tutte le cause scatenanti.
HIV e SARS
Perché alcuni soggetti vanno incontro a complicazioni e morte e altri si infettano in maniera lieve o addirittura asintomatica?
Le cause possono essere tantissime. Attualmente, la più plausibile riguarda le difese del sistema immunitario.
Infatti, il coronavirus sembrerebbe colpire maggiormente le categorie più deboli e con patologie pregresse, in particolar modo gli anziani e gli immunodepressi.
Con quest’ultimo termine, si fa riferimento ad una persona che per l’appunto possiede un sistema immunitario che funziona in maniera anomala/scarsa o nel peggiore dei casi, non funziona proprio.
Di conseguenza, basta davvero poco per far sì che vadano incontro a malattie e patologie. Allo stesso tempo però, gli immunodepressi non possono nemmeno sottoporsi a determinati vaccini, in quanto contengono il vero e proprio agente attivo patogeno.
Nel contesto del Coronavirus bisogna sicuramente confermare che le persone affette da HIV siano più a rischio di contrarre l’infezione da SARS-CoV-2.
Tuttavia, è importante smentire il fatto che questi soggetti risultino più predisposti ad un decorso, rispetto a chi risulta negativo all’HIV.
Tale questione è stata precisata proprio dal Ministero della Salute. Infatti, sul loro sito web ufficiale nella sezione HIV e COVID-19, c’è scritto:
“Le persone con HIV in trattamento antiretrovirale efficace, con un numero di CD4 maggiore di 500 e con viremia controllata, per i dati oggi a disposizione, se contraggono il Covid-19 non hanno un rischio di peggior decorso rispetto a una persona HIV-negativa.
Però, come per la popolazione generale, essi hanno maggiori probabilità di sviluppare forme gravi di malattia le persone anziane e quelle con patologie sottostanti, quali ipertensione, problemi cardiaci o diabete e i pazienti immunodepressi (ad esempio per patologia congenita o acquisita o in trattamento con farmaci immunosoppressori oppure trapiantati)”.
Insomma, bisogna stare molto attenti alle news che circolano e alla loro veridicità.