La blefaroplastica superiore consente di correggere alcuni difetti che riguardano la parte superiore dell’occhio, come eccessi di cute e/o di grasso, ringiovanendo e rendendo più fresco lo sguardo.

Blefaroplastica superiore: l’intervento

L’intervento si esegue in anestesia locale e dura circa un’ora. La procedura è la seguente: la cute in eccesso viene rimossa praticando un’incisione fino a 10 mm circa oltre l’angolo laterale dell’occhio, possibilmente in corrispondenza di una ruga esistente.

Nei casi in cui fosse necessario, verrà eseguita anche la rimozione di tessuto muscolare e di grasso in eccesso. Infine, si sutura con filo sottile in corrispondenza del nuovo solco palpebrale (i punti verranno tolti dopo 3-4 giorni).

La striscia di muscolo asportato può essere utilizzato come riempitivo per attenuare rughe o pieghe cutanee in altre zone del viso.

Nelle due settimane antecedenti l’intervento deve essere sospesa l’assunzione di farmaci contenenti acido acetilsalicilico.

Blefaroplastica: decorso post operatorio

Nelle prime 12-24 ore i pazienti possono avvertire un lieve dolore (non sempre presente), fuoriuscita di gocce di siero o di sangue dalle ferite, difficoltà di chiusura completa delle palpebre, visione doppia. In seguito, possono manifestarsi gonfiore alle palpebre e presenza di ecchimosi, condizione che può permanere per 4-5 settimane. Nei primi 10 giorni è possibile soffrire di irritazione e rigidità delle palpebre. Nelle settimane successive sono possibili: lacrimazione, sensibilità alla luce ed al vento, alterazioni della vista.

Come tutti gli interventi chirurgici, possono esserci una serie di complicazioni:

  • Ematoma: può verificarsi 12-24 ore dopo l’intervento ed è necessario riaprire le ferite per eliminare i coaguli.
  • Infezioni: rare e curabili con gli antibiotici.
  • Piccole cisti: eliminabili anche senza anestesia.
  • Asimmetria palpebrale: si tratta di una condizione solitamente temporanea.
  • Cicatrici: di norma sono nascoste dalle pieghe naturali delle palpebre, ma in alcuni casi possono essere più visibili, legate, ad esempio, a un’eccessiva reattività cutanea o in caso di infezione della ferita, trattabili con pomate specifiche e, se non bastasse, con infiltrazioni di cortisone, oppure con un intervento secondario, eseguibile però a distanza di tempo dal precedente (8-12 mesi).

blefaroplastica superiore

Blefaroplastica inferiore 

La blefaroplastica inferiore consente di eliminare l’eccesso di cute e/o di grasso localizzato delle palpebre inferiori, donando allo sguardo un effetto più giovane e rilassato. Questa tecnica non permette di risolvere inestetismi quali occhiaie scure e abbassamento dei sopraccigli.

L’intervento dura circa un’ora e mezza e viene effettuato praticando un’incisione sotto il margine della ciglia seguendo una ruga preesistente. Dopodiché si procede allo scollamento dei tessuti sottostanti, della pelle della palpebra inferiore e del sottile strato di muscolo dalla stessa rivestito; poi viene rimosso lo strato di grasso che causa le “borse palpebrali” e, dove necessario, si asporta anche una sottile striscia di pelle.

I punti di sutura vengono rimossi dopo 3-4 giorni.

Un mese prima è necessario sospendere terapie ormonali, come la pillola anticoncezionale e l’ormonoterapia sostituiva della menopausa, mentre due settimane prima dell’intervento non si devono assumere medicinali contenenti acido acetilsalicilico (es. Aspirina, Bufferin, Vivin C) o Vitamina E.

Blefaroplastica inferiore: post operatorio

Immediatamente dopo l’intervento è possibile la comparsa di irritazione e rigidità delle palpebre. Dopo 12-24: dolore lieve, fuoriuscita di gocce di siero o di sangue dalle ferite, temporanea paralisi dei muscoli oculari con conseguente difficoltà di chiusura completa delle palpebre, visione sdoppiata.

Nei primi 3-4 giorni: gonfiore alle palpebre e presenza di ecchimosi, sintomi che possono permanere per 4-5 settimane.

Dopo 10-15 giorni è possibile riprendere l’attività lavorativa e la vita sociale ma è probabile che si debba fare i conti con eccessiva lacrimazione, particolare sensibilità alla luce e al vento e alterazione della vista.

blefaroplastica inferiore

 

Blefaroplastica complicazioni ed effetti collaterali

Nonostante si tratti di un intervento veloce e abbastanza facile, eseguito in regime di Day-Hospital, la blefaroplastica porta con sé alcuni rischi, anche di una certa gravità. Questo intervento permette di donare più luce allo sguardo intervenendo sulle borse sotto agli occhi, sulle pieghe presenti nell’arcata sopraccigliare e sull’abbassamento del sopracciglio. Ottimi risultati che possono però essere accompagnate da complicazioni.

I rischi più diffusi sono:

  • Infezioni batteriche: curabili con antibiotici
  • Retrazione palpebrale: causata da un’eccessiva cicatrizzazione interna, risolvibile con un massaggio mirato o con un secondo intervento correttivo.
  • Secchezza oculare: trattata con appositi colliri.
  • Sanguinamento eccessivo: può capitare sia prima che dopo l’intervento. Per evitare questo rischio, il paziente dovrà sospendere un’eventuale terapia a base di farmaci che fluidificano il sangue. In caso di formazione di ematomi, il medico procederà al drenaggio. La presenza di amatomi gravi può compromettere la vista. Se il paziente dovesse avvertire un dolore molto forte dopo l’intervento, deve rivolgersi immediatamente al medico perché potrebbe trattarsi di un ematoma profondo. Inoltre, possono verificarsi ridotte emorragie sottocongiuntivali, che si riassorbono totalmente entro la prima settimana.
  • Perdita o riduzione della sensibilità cutanea: si tratta di una complicazione solitamente temporanea, raramente può durare per molti mesi e persino diventare permanente.
  • Caduta ciglia: legato maggiormente alla blefaroplastica inferiore. Si tratta di una condizione temporanea: le ciglia tendono a ricrescere spontaneamente nel giro di alcuni mesi.
  • Cicatrici: di solito sono sottili e poco visibili. Qualora risultassero ipertrofiche o irregolari, potranno essere corrette chirurgicamente.
  • Perdita della funzione visiva: complicazione molto rara, probabilmente dovuta a un’emorragia interna.

Blefaroplastica prezzi

Il costo della blefaroplastica varia a seconda della tipologia di trattamento, ovvero se si tratta di una blefaroplastica monolaterale o bilaterale, superiore, inferiore o completa. Ovviamente il prezzo cambia anche da città a città, da struttura a struttura e dalla fama del medico che eseguirà l’intervento. Nel costo, insomma, rientrano una serie di fattori, ma è comunque possibile stilare un listino prezzi indicativo.

I costo minimo è di solitamente di 2000 euro e riguarda la blefaroplastica superiore o inferiore. Per una blefaroplastica completa, invece, ci si aggira sui 3000-3500 euro.

Se all’intervento di blefaroplastica si aggiungono altri trattamenti, il prezzo sale. Ad esempio, la blefaroplastica + il lifting viso ha un costo che va dai 5500 euro ai 7500; blefaroplastica + lifting delle tempie: 4000-5500 euro; blefaroplastica + acido ialuronico: 3000-4000 euro; blefaroplastica + rinoplastica: 5000-6000 euro.

Blefaroplastica non ablativa con Plexer

La blefaroplastica può essere eseguita anche  senza bisturi. Si parla di blefaroplastica non ablativa, eseguita, per l’appunto, senza ricorrere a un intervento chirurgico. Niente bisturi, nessuna incisione, zero tagli o buchi. Un trattamento delicato che con pochissime sedute riesce a restituire tonicità ai tessuti senza bisogno di ritocchi futuri. Questa tecnica non asporta grasso o cute in eccesso e non modifica il muscolo orbicolare delle palpebre, eliminando così i potenziali rischi.

Ideato da Giorgio Filippi, sfrutta l’azione del plasma, il quarto stato della materia. Il Plexer si serve della ionizzazione dei gas presenti nell’aria per generare un piccolo arco elettrico che agisce a livello epidermico creando una sublimazione. Per sublimazione si intende il passaggio dallo stato solido a quello gassoso saltando lo stato liquido. Il calore viene trasmesso solo dove serve senza interessare i tessuti circostanti, in questo modo si può intervenire sulla zona palpebrale senza minimamente interessare l’occhio, con risultati molto soddisfacenti.

La blefaroplastica non ablativa si esegue mediante piccoli spot ciascuno di 500 micron distanziati tra loro per consentire, una volta terminata la seduta, il perfetto movimento delle palpebre.

Durante il trattamento, il paziente può essere invitato ad aprire e chiudere gli occhi, in modo tale che l’operatore possa individuare con precisione le porzioni di pelle ancora da trattare.

 

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