Dopo tante segnalazioni Instagram decide di togliere la foto. La ragazza non ha accettato questa cosa e ha ripostato la foto una seconda volta, per vederla ancora una volta rimossa.

Disgustata da tutto quello che è solita vedere su Instagram e altri social network, determinata a far valere le sue ragioni, decide di scrivere un post di protesta con queste parole:

Umiliazioni, minorenni nude, torture, bondage, donne trattate come oggetti: sembra che tutte queste cose vadano bene e siano accettate. Quando si tratta di mestruazioni invece no. Scatta la censura. Ma io sanguino ogni mese, dal mio grembo può nascere la vita. Avere le mestruazioni non significa essere sporca, non deve offendere nessuno, è naturale come respirare.

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Alcuni, tra i quali le tante persone che l’hanno segnalata, rimangono della propria opinione: non vogliono che questa foto circoli. Instagram invece è tornato sui suoi passi, ha chiesto scusa alla ragazza e ha ripristinato la foto che era stata rimossa.

Rupi Kaur è una poetessa indiana ventiduenne di religione Sikh, che studia presso l’Università di Waterloo in Canada. In seguito quell’immagine si è rivelata essere una parte di un progetto fotografico per il corso di retorica della sua università.

E voi da che parte state?

Le mestruazioni sono una cosa naturale e possono essere mostrate così spudoratamente o bandite certe immagini da qualsiasi social network esistente?

A voi le risposte.

Caterina Perilli

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3 COMMENTI

  1. Ha parlato di un progetto fotografico..non di mero esibizionismo. Tanti fervidi animalisti non si fanno lo scrupolo d pubblicare immagini truculente di povere creature sanguinanti,idem per tanti esseri umani nelle più disparate situazioni,ci scandalizziamo per una macchietta sul pigiama? Che società ipocrita…

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