Pubblicità shock con donna stuprata

Una donna a terra, sull’asfalto, con le braccia lungo i fianchi, scomposta, le gambe un po’ aperte, i jeans slacciati che lasciano intravedere gli slip. Tutto farebbe pensare a un orribile fatto di cronaca, l’ennesima vittima di una gelosia folle. E invece no, si tratta dello scatto shock della campagna pubblicitaria di Eredi Corazza, un negozio di calzature di Frascati, in provincia di Roma. I veri protagonisti sono un paio di stivaletti che la ragazza, di cui si vede metà corpo, porta ai piedi.

La foto, scattata dalla Pill Pics, agenzia di comunicazione, ha suscitato sdegno e incredulità. In un contesto in cui non vi è giorno in cui i giornali non riportino la tragica notizia di una donna uccisa, violentata, molestata, una campagna di questo tipo appare oltraggiosa, da censura.

Le reazioni sono state immediate. Dai social network si sono levati innumerevoli insulti, le associazioni femministe hanno subito fatto sentire la loro voce.

“Chissà se siete in grado di fare una pubblicità senza scadere nel peggior sessismo. Mai sentito parlare di cultura dello stupro?” attacca un utente “Pubblicizzazione dello stupro e femminicidio…oggi un’altra donna è morta, dopi atroci sofferenze. È la 75esima del 2016. Vergogna”, gli fa eco un’altra internauta. La risposta dell’azienda non si è fatta attendere:

“Prendiamo atto del fatto che la nostra immagine non sia stata apprezzata e affermiamo che sia stata mal interpretata. Siamo un’attività che opera nel settore della moda dal 1930, il nostro nome, il nostro DNA, sono da sempre stati associati ad un prodotto dagli standard qualitativi elevati, una ricerca vota all’innovazione ed allo stile, uno store che ama la femminilità prendendosi cura dell’immagine delle proprie clienti, ormai fidelizzate.

Allontanandoci, come ci è stato accusato, dall’unico bisogno di creare visibilità, la nostra ricerca ha basi culturali ben più solide, che rendono omaggio ai grandi movimenti artistici e pubblicitari che hanno da sempre fatto la storia. In particolare l’impronta fotografica dello scatto ha alla base la fusione di: un pantalone di Saberi con cui sfilò nella sua ultima menswear e l’immagine della compagna pubblicitaria di #Solestruck con cui presenta al mondo la prima collezione di scarpe maschili con tacco.

L’immagine è ormai virale e ne prendiamo atto scusandoci con tutte le persone che ne hanno risentito negativamente, in particolar modo le scuse sono dirette a tutte le donne che si sono sentite toccate.”

Una donna a terra, sull'asfalto, con le braccia lungo i fianchi, scomposta, le gambe un po' aperte, i jeans slacciati che lasciano intravedere uno slip. Tutto farebbe pensare a un orribile fatto di cronaca, l'ennesima vittima della folle gelosia. E invece no, si tratta dello scatto shock della campagna pubblicitaria di Eredi Corazza, un negozio di calzature di Frascati, in provincia di Roma.. I veri protagonisti sono un paio di stivaletti che la ragazza, di cui si vede corpo, porta ai piedi. La foto, scattata dalla Pill Pics, agenzia di comunicazione, ha suscitato sdegno e incredulità. In un contesto in cui non vi è giorno in cui i giornali non riportino la tragica notizia di una donna uccisa, violentata, molestata, una campagna di questo tipo appare oltraggiosa, da censura. Le reazioni sono state immediate. Dai social network si sono levati una caterva di insulti, le associazioni femministe hanno subito fatto sentire la loro voce. "Chissà se siete in grado di fare una pubblicità senza scadere nel peggior sessismo. Mai sentito parlare di cultura dello stupro?" attacca un utente "Pubblicizzazione dello stupro e femminicidio...oggi un'altra donna è morta, dopi atroci sofferenze. È la 75esima del 2016. Vergogna", gli fa eco un'altra internauta. La risposta dell'azienda non si è fatta attendere: "Prendiamo atto del fatto che la nostra immagine non sia stata apprezzata e affermiamo che sia stata mal interpretata. Siamo un’attività che opera nel settore della moda dal 1930, il nostro nome, il nostro DNA, sono da sempre stati associati ad un prodotto dagli standard qualitativi elevati, una ricerca vota all’innovazione ed allo stile, uno store che ama la femminilità prendendosi cura dell’immagine delle proprie clienti, ormai fidelizzate. Allontanandoci, come ci è stato accusato, dall’unico bisogno di creare visibilità, la nostra ricerca ha basi culturali ben più solide, che rendono omaggio ai grandi movimenti artistici e pubblicitari che hanno da sempre fatto la storia. In particolare l’impronta fotografica dello scatto ha alla base la fusione di: un pantalone di Saberi con cui sfilò nella sua ultima menswear e l’immagine della compagna pubblicitaria di #Solestruck con cui presenta al mondo la prima collezione di scarpe maschili con tacco. L’immagine è ormai virale e ne prendiamo atto scusandoci con tutte le persone che ne hanno risentito negativamente, in particolar modo le scuse sono dirette a tutte le donne che si sono sentite toccate."

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