Il peeling effettuato con il laser permette di levigare e uniformare la pelle in maniera più efficace rispetto ai comuni peeling chimici. In seguito a questo trattamento il viso appare più giovane, con meno irregolarità e con un colorito maggiormente uniforme.
Innanzitutto, è necessario sottolineare che non esiste un solo tipo di laser: Erbium Yag, ideale per rughe e cicatrici; CO2, più invasivo e usato per un trattamento generale del viso; Q-switched Yag e Ruby e Alexandrite, indicati per le macchie scure, solari o quelle sulle mani. In questa sede analizzeremo le peculiarità del laser CO2.
A differenza delle tradizionali procedure di peeling, dicono gli esperti, il laser ad anidride carbonica porta con sé numerosi vantaggi e risultati migliori. È infatti possibile effettuare il trattamento con più precisione, andando a interessare solo le zone di maggiore necessità e ottenendo, grazie alle specifiche del raggio, una profondità d’azione omogenea. Inoltre, a differenza dei peeling chimici e delle procedure di dermoabrasione, questa metodica risulta più rispettosa dei tessuti e maggiormente tollerata da parte della pelle. Agisce poi in maniera asettica, limitando così il rischio di infezioni.
Peeling al laser benefici
Questo tipo di trattamento è indicato per chi si ritrova a dover fare i conti con rughe superficiali, macchie, discromie cutanee, ispessimenti della pelle e colorito spento. Il laser può quindi intervenire su diversi tipi di inestetismi e ottenere molteplici benefici: la pelle appare più omogenea, con meno irregolarità, più giovane, liscia e compatta, con un colorito più uniforme.
Come funziona
Il passaggio del laser sulla pelle elimina lo strato superficiale, e con esso vanno via le varie imperfezioni cromatiche, si attenuano le cicatrici e vengono appianate le asperità. Ne consegue la generazione di un nuovo strato più uniforme e regolare.
Il laser agisce a una profondità controllata, ciò permette di ridurre il rischio di discromie e irregolarità nella pigmentazione. Tale trattamento di eliminazione dello strato epiteliale avviene dopo che il paziente è stato sottoposto ad anestesia locale e sedazione endovenosa. Bisognerà attendere la formazione del nuovo epitelio per verificare i risultati ottenuti.
Post intervento
La zona trattata viene protetta con garze e con pomate antibiotiche, lenitive e antinfiammatorie. Solitamente il processo di guarigione dura dalle 4 alle otto settimane, periodo in cui la pelle apparirà arrossata e particolarmente lucida. In questo lasso di tempo è assolutamente vietata l’esposizione al sole o a lampade abbronzanti. Dopo due settimane sarà invece possibile applicare il fondotinta per mascherare il rossore.
Peeling laser rischi
Lo scorso anno è balzata agli onori della cronaca la triste vicenda della professoressa Clara Belluomo, titolare della cattedra di Anestesia e rianimazione alla Seconda Università di Napoli. La donna aveva deciso di sottoporsi al trattamento laser ablativo Co2 frazionato per eliminare i segni dell’età. Il trattamento, per un errore del chirurgo plastico che l’ha eseguito, le ha irrimediabilmente deturpato il viso.
Il medico, da come risulta dalla denuncia presentata alla Procura della Repubblica, non soddisfatto dei risultati ottenuto con il peeling al laser CO2, aveva deciso di procedere, nell’arco della stessa seduta, con il cosiddetto peeling chimico. Il risultato è stato devastante: “Cicatrici ipertrofiche e ipercromiche, esito di ustioni chimiche di secondo e terzo grado estese alla guancia sinistra, al mento, alla fronte, alla radice del naso e particolarmente evidenti nella zona periorale, tali da irrigidire il muscolo orbicolare delle labbra così da limitare gravemente l’apertura della bocca.” Situazione definita dai medici “compromessa dove c’è ben poco da fare.”