Il venire al mondo di ogni essere umano, è sempre opera di una madre e di un figlio e si compone di due eventi : il parto e la nascita .

Il momento è delicatissimo, diverso da ogni altro e diverso per ogni nascita .Alla donna occorrono concentrazione, rispetto della  propria  intimità, abbandono, ricerca della posizione che deve avvenire in modo silenzioso e discreto. Non macchinari, non luci al neon, non visite interne, se possibile perché ella possa ascoltarsi e non perdersi nella paura.

Il bambino da parte sua subisce si le contrazioni dell’utero ma non è inerte, passivo. Le endorfine, meravigliose sostanze calmanti che al momento si formano nel suo corpo, lo proteggono e lo aiutano, soprattutto nella fase piii delicata del viaggio, quando dall’uscire dalla vulva, le ossa della testa si sovrappongono ed il cervello viene soppresso per alcuni secondi.

La donna che va a partorire vuole che si aiuti il suo bambino a nascere.

Lei non sa ancora bene come, ma è questo che desidera. Lei soffre  ma anche lui, in modo diverso. Si cerca il parto senza dolore, e per lui che cosa facciamo? Quando acceleriamo il processo della nascita senza rispettare i tempi naturali non si intensifica dolore di entrambi? Alla mamma si dice di spingere, le danno ossitocina perché si sbrighi, incidono il perineo per allargare l’apertura vaginale.

Solo di rado bruciare i tempi serve davvero. Appare superfluo, se non dannoso. Molti di quesa interventi sono stati dichiarati dail’organizzazione Mondiale della Sanità(oMs) inutili e nocivi nel 95 per cento dei casi. La stessa Organizzazione ha raccomandato di non farne più uso perché non ha alcuna giustificazione scientifica.

Il miglior modo per aiutare ogni nascita (che è sempre qualcosa di unico) è rispettare  i tempi , le modalità che presenta , permettendo alla donna di essere protagonista  attiva  del proprio parto, quindi collaboratrice dello sforzo  assieme a lei il figlio.

Una buona nascita si dovrebbe concludere con l’immediato contatto tra la madre ed il figlio. Il bambino andrebbe lasciato il più possibile tra le braccia materne . Non solo un attimo sull’addome come si fa ormai negli ospedali per la fretta di lavarlo.

Bisognerebbe aspettare almeno il tempo della fuoriuscita della placenta.

Tutto andrebbe fatto con calma, perchè si segna l’imprinting del bambino nella sua vita.

Sarebbero opportuno gesti pacati e gentili perchè ogni particolare diventa importante per lui che è nuovo a tutto, sensibilissimo al contatto, al freddo, al modo di essere, agli odori, ai suoni, alle luci.

Per aiutare sia la nuova vita, sia la madre , L’emozione di chi assiste alla nascita deve trasformarsi in attenzione delicata, nel minor numero possibile di parole e di interventi, nel favorire oscurità e quiete.

Se si lascia il bambino alla madre, entrambi sanno che cosa fare. Sanno come cercare conforto  l’uno nell’altra. ogni intervento superfluo è un ostacolo all’intesa nascente che resta indimenticabile, anche nel corso degli anni.

Il trauma della nascita

Ogni nascita, finché non si sia conclusa nel migliore dei modi, tiene col fiato sospeso.“Ed è rischio di morte il nascimento.. “ Ha scritto il poeta Giacomo Leopardi. Rischio per la madfe, come

Rischio per la madre, come per il bambino. Per questo taluni psicologi hanno parlato di ‘trauma della nascita’che colpirebbe ogni essere umano nel venire al mondo.

È effettivamente cosi?Non si sa nulla di certo.

Ciò che per lui è veramente traumatico e doloroso è la separazione dalla madre in un luogo lontano (a volte su piani diversi di un edificio) quale è Ia nursery

Il neonato appartiene ai genitori e non all’ospedale

Il reparto di maternità, per assicurare il meglio al bambino da punto di vista della salute, spesso dimentica i suoi bisogni non sono solo organici, ma anche sensoriali, emotivi.Come? un neonato prova emozioni, sensazioni?

Oggi siamo certi che ne è capace ed è antico pregiudizio dire che è troppo piccolo per capire qualche cosa. Quello che si vede con chiarezza è che sta molto bene nel calduccio accogliente della madre o sotto il suo sguardo. Lui non se ne rende conto, ma lo sente e questo comunque è 1’avvio della loro relazione.

A furia di intervenire, di separare con le tecnologie moderne stiamo inaridendo la nostra vita, non ci ascoltiamo, nemme nelle occasioni che ci riportino a contatto con la natura.

Non dovremmo permettere che ci portino via il neonato o che gli diano latte artificiale

Il bambino può stare nelle vicinanze della madre,sotto gli occhi del padtre e allattato a richiesta.

Andrebbero rispettati i tempi fisiologici.

Quando bambino che nasce in casa

In un’epoca come la nostra, in cui tutto si svolge all’insegna della scienza tecnologica e della velocità, può sembrare strano che una coppia scelga di tornare al parto in casa. perché non farlo?

Tutto si svolge bene e se, come un tempo, si trova una brava ostetrica che assicuri la sua assistenza perchè non provare questa esperienza?

In questo caso il  parto e lanascita può davvero assumere un ritmo a misura della mamma, del bambino, del papà, degli altri eventuali bambini.

La donna si sente rispettata nella sua intimità, il bambino può venire ascoltato pienamente nel suo bisogno di delicatezza e quiet.

Può essere subito messo al seno senza ostacoli, accarezzato(contemplato, aiutato nel primo sonno.)

L’ospedale è però provvidenziale quando si presentano rischi reali o quando in famiglia non si può prevedere alcuna forma di aiuto e di assistenza nei primi giorni, ma nella maggioranza dei casi il partolnascita è un evento naturale, non medico.

Per la famiglia potrebbe essere un luogo umano, del quale non aver paura.

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