Sindrome di Tourette: sintomi, cause, cura

Descritta per la prima volta dal neurologo francese Georges Gilles del Tourette, a cui deve il nome, la sindrome di Tourette è una malattia neuropsichiatrica caratterizzata da tic motori e fonici. Si manifesta durante l’infanzia o l’adolescenza ed è in grado di condizionare fortemente la vita sociale e scolastica di chi ne è affetto. Si tratta di un disturbo piuttosto comune: colpisce circa una persona su 100 e riguarda soprattutto i maschi.

I tic consistono in movimenti e suoni ripetuti moltissime volte nel corso di una giornata, involontari, difficilmente controllabili e immotivati.

Durante le prime fasi della vita è piuttosto ricorrente avere dei tic, ma questi sono solitamente altalenanti e temporanei, non durano cioè più di un anno. Non vanno quindi confusi con quelli che caratterizzano la sindrome di Tourette.  Anche nell’ambito di questo disturbo, però, nella maggior parte dei casi, i tic tendono a sparire o a diminuire una volta raggiunta l’età adulta.

Oltre ai tic, tale sindrome può essere accompagnata da: deficit di attenzione e iperattività, disturbo ossessivo-compulsivo, autolesionismo, difficoltà d’apprendimento e alterazione dell’umore.

Le cause possono essere di tre tipi: genetica, si ipotizza la presenza di un gene ma non si sa ancora quale sia e come si trasmetta di genitore in figlio; neurologica: deficit cerebrali che riguardano la dopamina e il sistema dopaminergico; ambientale: pur non esistendo conferme al riguardo, si è notato un collegamento tra sindrome di Tourette e una gravidanza problematica, come stress materno durante la gestazione, travaglio lungo, basso peso del neonato alla nascita.

Per quanto riguarda la cura, non ne esiste una specifica, ma è possibile alleviare i sintomi con la somministrazione di determinati farmaci e una terapia comportamentale e psicologica.

Disturbo di Tourette cause

Come vi abbiamo detto poco fa, le cause del disturbo di Tourette possono essere molteplici.

In alcuni casi, si tratta proprio di una disfunzione di nuclei (noti come gangli della base) presenti all’interno del cervello. Essi hanno il compito di coordinare i movimenti. Proprio per tale motivo, nel momento in cui questo sistema non funziona correttamente, chi ne soffre va incontro ad episodi di tic. Ovviamente, questi ultimi avvengono in maniera del tutto inconscia. Anzi, la persona stessa li reputa inspiegabili e indesiderati.

Un altro fattore determinante può essere la genetica. Infatti, se nella famiglia ci sono altri casi simili, aumenta la probabilità di essere colpiti da tale disturbo. Pensate che persino nel caso di una coppia di gemelli, se uno dei due è malato, anche l’altro potrebbe sviluppare la patologia.

Poi, bisogna mettere in conto una serie di mutazioni genetiche, che possono verificarsi anche nel corso del tempo. Di conseguenza, il disturbo di Tourette non è una condizione presente necessariamente sin dalla nascita, ma può subentrare con il passare degli anni.

Anche il “background” gravidanza può influire notevolmente. Con ciò ci riferiamo al periodo di gestazione avuto dalla madre del soggetto colpito, le modalità e lo stress vissuto in quel lasso di tempo.

Ma non è tutto. Anche un’infezione contratta in età infantile ad opera dello streptococco, rientra nelle possibili cause della sindrome. Questo perché il sistema immunitario, per sconfiggere il batterio, può aver coinvolto anche delle molecole situate nei pressi di alcuni neuroni del cervello (seppur in superficie). Ma è una probabilità bassa.

Disturbo di Tourette sintomi

Quali sono invece i sintomi del disturbo di Tourette?

Per prima cosa, ci teniamo a precisare che se un bimbo dovesse mostrare alcuni tic, non è detto che sia affetto dalla sindrome. Sarà importante effettuare una diagnosi accurata a seconda del caso specifico. Tuttavia, la sintomatologia più frequente nei soggetti colpiti, comprende:

  • Tic vocale (e dunque suoni, parole e grugniti)
  • Tic fisici (smorfie facciali, scatti della testa, movimenti strani del corpo)

Essi possono essere sia semplici che complessi. In quest’ultimo caso, il bambino non si limita a semplici versi o movimenti, ma inizia a toccare gli altri, colpire oggetti, saltare, scuotersi e a fare tanti altri gesti anomali.

Ma cosa prova dentro di sé una persona colpita del disturbo di Tourette?

Spesso, prima di manifestare i sintomi sopra citati, il soggetto avverte una serie di disagi. Come ad esempio: il bruciore agli occhi, la gola secca (ed è per questo che tende a fare grugniti), prurito o fastidio muscolare ecc. I tic dunque, sono una reazione a vari fastidi che la persona percepisce dentro di sé (o semplicemente accade in maniera automatica ed involontaria).

Inoltre, gli episodi di tic possono aumentare nel momento in cui il soggetto si trova in determinate condizioni, tra cui: stress, nervosismo, paura, ansia, stanchezza, eccitazione nervosa e tanto altro.

Disturbo di Tourette diagnosi

In che cosa consiste esattamente la diagnosi del disturbo di Tourette?

Prima di procedere con esami specifici, il medico esperto procederà con una serie di controlli, volti ad escludere altre problematiche, come ad esempio delle allergie, dei deficit della vista, l’autismo, la distonia e via dicendo.

La figura più idonea per diagnosticare il problema è il neurologo.

Tuttavia, nel caso dei bambini, il neuropsichiatra infantile si rivela essenziale per la cura di alcuni disturbi che se sottovalutati, potrebbero degenerare con lo sviluppo adolescenziale. E se invece dovessero esserci degli handicap di apprendimento e linguaggio, allora sarà importante anche la figura dello psicopedagogista.

In termini di esami clinici, l’esperto potrebbe consigliare:

  • TAC (Tomografia computerizzata)
  • Brain-imaging (ovvero l’elaborazione di immagini del cervello)
  • RM (Risonanza magnetica)

Ma nella maggior parte dei casi, queste procedure non si rivelano necessarie per la diagnosi della sindrome. E per il momento, non esiste un test specifico per individuare il disturbo.

Disturbo di Tourette cura

Ma in che modo è possibile curare il disturbo di Tourette?

A tal proposito, ci sono diversi tipi di trattamento, che variano in base al soggetto. In linea generale, ci si basa su:

  • Terapie cognitivo-comportamentali
  • Cura farmacologica, che include miorilassanti, agonisti alfa2-adrenergici ecc

Soltanto nei casi di gravi tic, si può pensare di procedere ad un mirato intervento chirurgico. Ma si tratta proprio dell’ultima spiaggia e si prende in considerazione soltanto quando il soggetto non risponde ad alcun tipo di cura.

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