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Per ogni litro di benzina, 1,06 euro andranno in tasse.

Attualmente, la quota fiscale in Italia, considerando accise e IVA, rappresenta circa il 57% del prezzo alla pompa per la benzina e circa il 52% per il gasolio, come ha illustrato Mr. Prezzi. Nello specifico, l’accisa per la benzina è di 728 euro per 1000 litri, corrispondente a circa il 39% del prezzo totale alla pompa, mentre per il gasolio è di 617 euro per 1000 litri, pari a circa il 34% del prezzo alla pompa.

Per quanto riguarda sia la benzina che il gasolio, l’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) è stabilita al 22%, incidendo con il 18% sul costo totale al momento dell’acquisto presso la pompa. In una prospettiva comparativa, Mineo ha indicato che la media europea per le accise si attesta a 540 euro per ogni 1000 litri di benzina e a 428 euro per ogni 1000 litri di gasolio. Questo confronto mette in luce le differenze nei livelli di tassazione tra l’Italia e gli altri paesi europei, evidenziando la posizione dell’IVA nel contribuire al prezzo complessivo del carburante sul mercato italiano.

Nuove tasse su ogni litro di benzina

Ogni litro di benzina acquistato dagli automobilisti italiani comporta un onere fiscale di oltre un euro, esattamente 1,06 euro, destinato a IVA e accise, come sottolineato da Assoutenti in risposta ai dati presentati nella relazione. La componente fiscale di IVA e accise rappresenta il 57% del prezzo della benzina sostenuto dai cittadini, mentre per il gasolio l’imposta è del 52%. La considerazione di tali dati evidenzia l’importante contributo delle tasse alla formazione del prezzo finale dei carburanti per i consumatori italiani.

Ciò vuol dire che stando agli attuali prezzi di vendita al dettaglio, gli automobilisti italiani versano circa 1,06 euro di tasse su ogni litro di benzina (di cui 0,724 euro per accise e 0,334 euro per l’IVA). Invece, per il gasolio l’onere fiscale è di circa 0,950 euro per litro (composto da 0,621 euro di accise e 0,328 euro di IVA), secondo le stime di Assoutenti. 

A tal proposito, il presidente Gabriele Melluso ha evidenziato l’importante necessità di adottare misure correttive non solo riguardo alla tassazione dei carburanti, ma anche per affrontare le discrepanze nell’elaborazione dei prezzi presso le stazioni di servizio e le oscillazioni speculative che si verificano in specifici periodi dell’anno. La sua proposta prevede l’introduzione di accise flessibili, mirate a equilibrare gli incrementi dei prezzi industriali mediante una proporzionale riduzione dell’onere fiscale. Si tratta di un approccio che mira a stabilizzare i costi per i consumatori e a garantire una maggiore equità nel sistema di tassazione applicato ai carburanti.

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