DIRITTO DI FAMIGLIA: IL DIVORZIO COLLABORATIVO
E’ arrivato anche in Italia, si chiama divorzio collaborativo.
La tecnica sperimentata negli Usa mira a trasformare la separazione tra due coniugi in un atto rispettoso, lasciandosi da amici senza farsi del male a vicenda. Nato negli anni ’90 da un matrimonialista di Minneapolis, Stuart G. Webb, inizia la sua diffusione anche in Europa.
Nel nostro Paese oltre 200 professionisti stanno portando avanti l’idea del divorzio collaborativo. Il procedimento prevede la collaborazione di marito e moglie con avvocati, psicologi e commercialisti.
Dunque un vero e proprio lavoro di squadra, in cui i coniugi si impegnano responsabilmente alla trasparenza e all’onestà, firmando un accordo di partecipazione, tutti seduti insieme attorno ad un tavolo extragiudiziale, in cui si parla dei bisogni e delle soluzioni da trovare.
Accordi raggiunti si deposita il ricorso per la separazione consensuale, quindi l’atto formale è sempre lo stesso, cambia però il cammino da fare che va vissuto in completa serenità.
Sicuramente una mentalità non facile da diffondere, viste le condizioni emotive difficili in cui ci si viene a trovare, dove il desiderio di vendetta, e di farsi guerra a volte prevale soprattutto se uno dei due coniugi si sente danneggiato, ma certamente il divorzio collaborativo è una dimostrazione di profonda intelligenza.
Le leggi in USA sono fatte e approvate da un parlamento fatto da cittadini di tutte le origini, in Italia fino a nuove regole, il partito degli avvocati che siedono nei banchi è dominante, come pensate di fare qualsiasi legge che sia chiara e senza ambiguità?