Sono poche le donne che vivono i giorni del ciclo con serenità. I motivi sono chiari e riguardano il fatto che, in molti casi, le mestruazioni portano con sé dei fastidiosi disturbi legati sia al fisico sia all’umore.
Durante questo periodo, però, si possono ricavare numerose informazioni sulla propria salute facendo attenzione al colore del sangue mestruale. Cosa bisogna sapere in merito? Ecco qualche informazione che è bene avere chiara.
Sangue tendente al rosato: ecco quando consultare il medico
Se il colore del sangue mestruale è tendente al rosso-rosato significa che il ciclo è ai suoi inizi. Se non ci si trova in tale fase è il caso di consultare un medico. Tale colorazione potrebbe infatti essere un segnale di una patologia come la clamidia, tra le più note malattie veneree, ma anche di squilibri a livello ormonale.
Sangue rosso vivo: quando è il caso di preoccuparsi
Il sangue mestruale rosso vivo è segno di un ciclo che procede in maniera normale. Entro 5/6 giorni le perdite in questione dovrebbero scomparire. Cosa fare se si protraggono? In questi frangenti è opportuno consultare il medico, in quanto potrebbe esserci un eccesso di estrogeni.
Nella maggior parte dei casi, tale situazione si può risolvere in maniera naturale intervenendo sulla dieta o diminuendo l’apporto di calcio.
Sangue tra il rosso e l’arancio: cosa può rivelare
Quando il sangue mestruale ha un colore tra il rosso e l’arancio le cause possono essere due. La prima riguarda il contatto con l’urina. La seconda, invece, chiama in causa le infezioni vaginali.
Se le perdite sono accompagnate da odori poco gradevoli è molto probabile che si abbia a che fare con la seconda situazione. Fondamentale è quindi contattare il proprio ginecologo di fiducia per una visita di controllo.
Sangue grigio: cosa fare quando lo si nota
Se si nota il sangue mestruale con un colore tendente al grigio non bisogna perdere tempo. Potrebbe trattarsi del segnale di un’infezione in corso o di un aborto. In queste situazioni è essenziale un contatto tempestivo con il proprio medico di fiducia.