I processi Ruby
Karima el-Mahroug, nata in Marocco e trasferitasi in Italia da bambina, ha trascorso gran parte della sua vita sotto i riflettori a causa dei cosiddetti processi Ruby.

Il New York Times riassume così i tre processi principali:

Ruby I: Silvio Berlusconi fu accusato di aver pagato Karima el-Mahroug, all’epoca minorenne, per prestazioni sessuali e di aver abusato del suo potere per coprire l’accaduto. In un primo momento Berlusconi fu condannato, ma successivamente venne assolto, poiché non vi erano prove sufficienti a dimostrare che fosse a conoscenza dell’età della ragazza.

Ruby II: Diverse persone vicine a Berlusconi vennero condannate per favoreggiamento della prostituzione, accusate di aver reclutato ragazze per le famose feste “Bunga Bunga”.

Ruby III: Quest’ultimo processo si è concentrato sulle presunte tangenti pagate. Circa 20 donne, tra cui Karima el-Mahroug, sono state coinvolte, ma tutte assolte in primo grado. Tuttavia, i pubblici ministeri di Milano hanno presentato appello.

Karima el-Mahroug ha espresso il suo disappunto per il fatto che questi processi portino il suo nome, sostenendo che avrebbero dovuto essere associati a Berlusconi, poiché “è stato lui il creatore di tutto questo”.

Le intercettazioni

Il New York Times ha riportato anche alcune intercettazioni tra Karima el-Mahroug e Silvio Berlusconi. La giovane avrebbe chiesto 5 milioni di euro all’ex premier in cambio della sua testimonianza a favore nel processo, ma lei ha negato di aver mai ricevuto tale somma, spiegando che in quel periodo era disperata per l’enorme pressione mediatica.

“Mi hanno distrutta per arrivare a lui – ha dichiarato el-Mahroug – conoscerlo mi è costato caro.”

La notte che cambiò la vita di Karima el-Mahroug
Il 27 maggio 2010 è stata la data che ha segnato una svolta nella vita di Karima el-Mahroug, quando fu arrestata con l’accusa di furto.

Nei mesi precedenti si era esibita nei locali notturni frequentati dall’élite milanese e aveva partecipato a feste ad Arcore. Fu proprio Berlusconi a intervenire per ottenere la sua liberazione, telefonando alla questura e sostenendo falsamente che el-Mahroug fosse la nipote di Hosni Mubarak, allora presidente dell’Egitto. Berlusconi, in seguito, dichiarò di essere convinto di quella parentela.

La storia finì su tutti i giornali: “Sono stata etichettata come prostituta minorenne, un marchio che non si cancella mai”, ha affermato el-Mahroug.

All’epoca, 17enne, venne soprannominata Ruby Rubacuori e fu oggetto di pesanti insulti sui social media.

Che fine ha fatto Ruby?

Da allora, Karima el-Mahroug ha cercato di lasciarsi Ruby alle spalle.

Negli anni successivi ha iniziato una relazione con un imprenditore nel settore della ristorazione, ha aperto una clinica di bellezza specializzata in trattamenti estetici come Botox e filler, ma il suo passato continua a pesarle.

Come osservato dal New York Times, basta cercare il suo nome su Google per trovare immagini provocatorie scattate quando era ancora minorenne. El-Mahroug ha espresso pentimento per quelle foto, e nonostante tutto, ancora oggi viene chiamata Ruby da persone per strada, nei ristoranti, e persino dagli amici di sua figlia.

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