Agnese Piraino Leto: la moglie di Paolo Borsellino
Agnese Piraino Leto, moglie del giudice Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia nel 1992, è morta il 5 maggio dello scorso anno. Aveva 71 anni ed era malata da tempo. Non smise mai di cercare la verità sulla morte di suo marito e manifestò sempre il suo impegno contro la mafia. Ha lasciato un libro “Ti racconterò tutte le storie che potrò”, da lei stessa definito come un regalo alla famiglia.
Agnese Borsellino
Paolo Borsellino e Agnese Piraino Leto si sposarono il 23 dicembre del 1968. Dal loro matrimonio nacquero tre figli: Lucia, 44 anni, che oggi ricopre l’incarico di assessore regionale alla Sanità, Manfredi, attuale dirigente del commissariato di polizia di Cefalù, e Fiammetta. Dopo la morte di Borsellino, si era tenuta sempre lontana dai riflettori, limitandosi a presenziare solo a poche cerimonie pubbliche in ricordo del marito, preferiva parlare con i giovani, lanciare messaggi di speranza contro la mafia. In occasione della sua ultima apparizione pubblica, l’inaugurazione della nuova sede della Dia a Palermo, già provata dalla malattia, aveva pronunciato poche parole dense di significato “Questa città deve resuscitare, deve ancora resuscitare.” Proprio a causa della malattia, non aveva potuto partecipare alla cerimonia per il ventennale delle stragi, ma aveva inviato un messaggio ai giovani “Dopo alcuni momenti di sconforto – aveva scritto – ho continuato e continuerò a credere e rispettare le istituzioni di questo Paese come mio marito sino all’ultimo ci ha insegnato. Non indietreggiando nemmeno un passo di fronte anche al solo sospetto di essere stato tradito da chi invece avrebbe dovuto fare quadrato intorno a lui.” È morta il 5 maggio del 2013, a 71 anni, dopo una lunga malattia.
La morte
“È morta Agnese. È andata a raggiungere Paolo. Adesso saprà la verità sulla sua morte”, così il fratello del magistrato, Salvatore Borsellino, aveva annunciato su facebook la morte di Agnese. Unanime il cordoglio delle istituzioni. “Una donna forte che è stata vicina a Paolo – aveva dichiarato Giancarlo Caselli, ex procuratore della Repubblica a Palermo – e ha continuato a testimoniare il suo impegno anche quando i problemi di salute le hanno creato difficoltà.”
Nei giorni antecedenti alla sua morte aveva preso il via a Caltanissetta il quarto processo per la strage di via D’Amelio e lei, che era già stata sentita in fase di istruttoria, era indicata tra i principali testimoni del dibattimento. Tra le altre cose, aveva dichiarato che le inquietudini del coniuge si erano accentuate dopo la strage di Capaci nella quale vennero uccisi Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta. “Paolo mi disse: ‘Mi ucciderà la mafia ma solo quando altri glielo consentiranno’.”
Il testamento di Agnese Borsellino
“Ti racconterò tutte le storie che potrò”: è questo il titolo le libro-testamento pubblicato lo scorso novembre. Agnese Borsellino ha voluto affidare alle pagine di un libro i ricordi di una vita: dal primo incontro con quell’uomo che poi sarebbe diventato suo marito al giorno della strage, passando per tutte le persone che l’hanno sostenuta negli anni. Il libro è il risultato di una serie di interviste con il giornalista Salvo Palazzolo. Il titolo nasce da una frase pronunciata dal giudice “Lo sai perché stai con me? Perché io ti racconto la lieta novella. Io ti sollecito, ti stuzzico, ti racconto la lieta novella che sta dentro tante storie di ogni giorno. Ti racconterò tutte le storie che potrò. Così il nostro sarà un romanzo che non finirà mai, sino a quando io vivrò. La lieta novella manterrà sempre fresco il nostro amore. Perché l’amore ha bisogno di mantenersi fresco.” Non mancano particolari inediti sui giorni successivi alla strage del 19 luglio 1992 “In quei giorni – racconta la signora Agnese nel libro – ero contesa da prefetti, generali e alti esponenti delle istituzioni. Mi invitavano e mi sussurravano tante domande. Ora so perché mi facevano tutte quelle domande. Volevano capire se io sapevo, se mi aveva confidato qualcosa nei giorni che precedettero la sua morte. E allora tante parole di mio marito mi sono apparse chiare, chiarissime.”