La tragedia che ha colpito la comunità di Vignale, una piccola frazione di Traversetolo, Parma, ha lasciato tutti sgomenti. In quella che molti descrivono come una «classica famiglia perfetta», composta da un padre imprenditore, una madre impiegata e una figlia di 22 anni iscritta alla facoltà di Giurisprudenza, è stata fatta una scoperta scioccante: il ritrovamento del corpo di un secondo neonato morto, pochi giorni dopo quello scoperto il 9 agosto nella villetta bifamiliare della famiglia.
La giovane, che fino a quel momento era vista come una studentessa modello, ha confessato di essere la madre del primo neonato ritrovato, e i test genetici hanno confermato la sua dichiarazione. Il padre del bambino è il suo fidanzato di lunga data, un coetaneo residente nella stessa comunità, che ha affermato di non essere a conoscenza della gravidanza.
Il sindaco di Traversetolo, Simone Dall’Orto, ha descritto la famiglia come apparentemente insospettabile e ben integrata nella comunità, il che ha reso la scoperta ancora più sconvolgente per gli abitanti del paese. La notizia ha scosso non solo la piccola frazione, ma anche l’intera comunità, che ora si interroga su come una situazione così tragica potesse passare inosservata.
La Storia
La storia della giovane studentessa di Vignale, che ha scioccato l’intera comunità, si arricchisce di ulteriori dettagli inquietanti. Nonostante la sua minuta corporatura e l’assenza di segni visibili di gravidanza, la ragazza ha continuato a condurre una vita apparentemente normale, frequentando l’università, lavorando come baby-sitter e uscendo con gli amici. A sorprendere ulteriormente è il fatto che, dopo il parto, la giovane sia partita per una vacanza a New York con la famiglia, senza fare ritorno nemmeno dopo la scoperta del corpo del primo neonato da parte della nonna, avvenuta nel giardino della villetta.
Le autorità stanno valutando se la ragazza abbia agito da sola o se vi siano stati complici, come suggerito dalle ipotesi avanzate dal sindaco di Traversetolo, Simone Dall’Orto. La possibilità che la giovane abbia partorito con l’aiuto di qualcuno, o addirittura il coinvolgimento di una setta, sono tra le voci che circolano in paese, anche se per ora non ci sono conferme ufficiali.
Unica Indagata
Il sindaco ha anche sottolineato che oggi esistono strumenti per affrontare situazioni di difficoltà, come le culle sicure presso gli ospedali dove si possono lasciare i neonati in anonimato, rendendo ancor più inspiegabile la tragedia. Attualmente, la ragazza è l’unica indagata e viene assistita da un avvocato di Reggio Emilia, mentre le indagini proseguono per chiarire le circostanze delle gravidanze e degli eventi successivi.
Le forze dell’ordine, che hanno rinvenuto il secondo corpo il 12 settembre, sembrano essere state guidate da una confessione, dato che gli uomini del RIS hanno scavato nel giardino con precisione, andando “a colpo sicuro”. Questo ulteriore ritrovamento ha aggravato il già pesante carico di dolore e incredulità che grava sulla comunità di Vignale.