Il rapper milanese Fedez ha lanciato un duro attacco contro Tony Effe, ex membro della Dark Polo Gang, con un dissing che tocca anche la sua vita privata. In una delle rime, Fedez fa riferimento a un presunto contatto tra Tony Effe e Chiara Ferragni, sua moglie: «Scrivevi a mia moglie mentre mi abbracciavi, quelli come te io li chiamo infami». Oltre a questo, Fedez non risparmia critiche personali, come quando accusa Tony Effe di essere falso esteriormente e corrotto interiormente («Sei finto fuori e marcio dentro come i tuoi denti in ceramica») e fa ironia sulla sua amicizia con Andrea Damante, insinuando che Tony interpretasse il “ruolo dell’infame” durante le partite di calcetto.
Il dissing prosegue con pesanti accuse: Fedez allude all’uso di droghe da parte di Tony Effe, chiamandolo «Il crackomane più bello d’Italia» e lo accusa di razzismo, commentando l’incoerenza di comportamenti pubblici e privati («Insulti razziali poi palco con Ghali?»).
Il rapper milanese inserisce nel testo anche riferimenti al gossip, citando la relazione di Tony Effe con la modella Taylor Mega e alludendo a questioni finanziarie legate alla loro relazione: «Le hai raccontato chi ti manteneva. “Eri tu la mia bitch”, non Taylor Mega».
Infine, Fedez menziona una vicenda che coinvolge Cristiano Iovino, accennando a una “spedizione punitiva” in cui sembra fosse coinvolto: «Una gang di personal trainer, all’appello ve ne manca uno, ha chiamato gli amici per farmi la festa, ma poi sotto casa non c’era nessuno». Il dissing si conclude con una provocazione: «Ora Tony prenditi tempo. Chiama la tua prof di italiano e fatti spiegare le rime che ho fatto. Senza fretta».
La reazione di Tony Effe
Tony Effe ha risposto in modo molto sobrio al dissing di Fedez, limitandosi a un breve commento su Instagram: «Che imbarazzo». Il trapper, che inizialmente aveva attaccato Fedez con alcune rime, ha quindi scelto di non alimentare ulteriormente lo scontro pubblico. La sua reazione appare contenuta rispetto all’intensità degli attacchi ricevuti, lasciando intendere una presa di distanza dallo scontro, almeno per il momento.