Lo zucchero è il pericolo numero uno per chi segue un regime alimentare dietetico ma anche per le persone diabetiche o affette da patologie cardiovascolari.
In questi casi la quantità di zucchero deve essere tenuta sotto costante osservazione, ridotta ai giusti livelli onde evitare serie complicazioni. Una studio condotto dai ricercatori del Dipartimento di Scienze agrarie, Alimentari e agro-ambientali dell’Università di Pisa, in collaborazione con il Laboratorio Utagri-Inn del Centro di Ricerche Enea della Casaccia potrebbe però aprire nuove frontiere nell’ambito dello zucchero. Nello specifico, si sta studiando il metodo di estrazione, purificazione e formulazione degli steviol glicosidi, partendo da foglie di stevia rebaudiana bertoni.
I ricercatori dell’Università di Pisa sono stati i primi a introdurre in Italia lo studio della stevia negli anni ’90. Ma cos’è la stevia? È una pianta originaria del Sud America (nord-est del Paraguay), famosa per essere un vero e proprio dolcificante naturale grazie all’alta concentrazione di saccarosio al suo interno, priva di calorie e ricca, inoltre, di preziose proprietà benefiche. Qualora il suo utilizzo venisse messo a punto, significherebbe la sostituzione di tutti quei dolcificanti chimici come l’aspartame.
“Gli estratti di stevia – spiega Luciana Angelini, ordinario di Agronomia e coltivazioni erbacee dell’Università pisana – rappresentano un’eccellente possibilità per migliorare la dieta di soggetti affetti da varie patologie quali obesità, diabete mellito, malattie cardio-vascolari e carie dentale, e sono un’alternativa naturale ai dolcificanti artificiali come l’aspartame o la saccarina, i cui effetti sulla salute hanno recentemente sollevato molte preoccupazioni.” Gli estratti disponibili ora in commercio sono infatti quasi tutti di origine asiatica e non sempre risultano affidabili dal punto di vista qualitativo e in termini di efficacia.
“L’obiettivo – aggiunge la professoressa – è di ottenere un estratto per il settore alimentare, ma anche per quello farmaceutico, utilizzando tecnologie innovative in modo che possa essere impiegato anche per i prodotti biologici.”
La formulazione messa a punto dal team toscano sarebbe ben 300 volte più dolce dello zucchero comune.
Dove si trova questo zucchero?
Lo puoi trovare in vendita, se non è questo in oggetto, poco ci manca. Ti do la marca si chiama "Truvìa" l'ho comperato in una catena di negozi denominata "Oasi".
nn è uno zucchero in gerco scientifico è un glicoside che può dare lo stesso gusto ma nn ha niente a che fare con lo zucchero the cucina ecco perchè è meno calorico!
uummh…troppa grazzzzia a san gennaro!
UN qualcosa del genere gia c'è in vendita…l'ho provato, ha un retrogusto a mio personale avviso, come di liquirizia… 😀