Di tutte le biografie che abbiamo pubblicato, questo è uno dei nomi meno noti. Ma la notorietà non identifica una persona tanto quanto il proprio lavoro. Stiamo per parlarvi infatti di una criminologa di cui forse avrete sentito parlare soprattutto perché ha pubblicato un libro in uno dei casi di omicidio italiani di cui più si è parlato negli ultimi 10 anni, il caso Scazzi.

Roberta Bruzzone nasce a Finale Ligure il 1° luglio del 1973 ed è una criminologa iscritta all’Ordine degli psicologi, specializzata nelle scienze forensi.

Vi starete chiedendo cosa sono queste scienze! Allora, le scienze forensi sono le applicazioni di tecniche e metodologie scientifiche alle tradizionali investigazioni di carattere giudiziario, in relazione all’accertamento di un reato o ad un comportamento sociale.

Da anni ormai le prime serate del nostro piccolo schermo sono dominate da serie tv che trattano di omicidi ben congegnati e da eroi con un quoziente intellettivo o un istinto intuitivo superiore alla media. Ebbene, Roberta Bruzzone incarna tutti i sogni delle persone che guardano quelle serie e che vorrebbero essere come lei.

Insomma, la Bruzzone potrebbe aver ispirato la serie tv R.I.S. Delitti Imperfetti, ma la sua carriera non si ferma qui!

Roberta infatti è stata membro del Comitato Scientifico della Polizia Postale e delle Comunicazioni, tutt’oggi è membro dell’American Society of Criminology, dell’European Society of Criminology e dell’International Association of Bloodstain Pattern Analysts e presidente dell’Accademia Internazionale delle Scienze ForensiDa molti anni ormai è consulente tecnico forense ed ambasciatrice nel mondo del Telefono Rosa Onlus.

La sua notorietà in ambito televisivo è data dal fatto che è autrice e conduttrice di diverse trasmissioni come La scena del crimine e Donne mortali che vanno in onda su Real Time.

Autrice di ben sette opere tra le quali: Segreti di famiglia – Il delitto di Sarah Scazzi, Chi è l’assassino – Diario di una criminologa, Chi è Unabomber e Manuale Investigativo degli abusi sui minori.

Vi citiamo inoltre una delle sue frasi più famose:

« Laddove la società è impostata in modo da concederti di esistere solo in quanto consumatore, e in questi periodi di crisi in cui a perdere tutto ci vuole un attimo, le pressioni sono tali da favorire il delitto. Ma la spinta all’omicidio c’è in tutte le culture »

Insomma, che dire? Una carriera brillante per un mestiere a dir poco stupefacente.

I migliori auguri vanno a Roberta, con la speranza che riesca a risolvere più casi possibili per dare a tante famiglie una seppur magra consolazione per la perdita prematura e innaturale di un caro.

 

Caterina Perilli

 

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