Sono sempre di più le persone che, a causa della disoccupazione, decidono di mettersi in proprio e di trasformare la passione di una vita in un’attività. Questo, però, non è sempre facile, in particolare in contesti come il sud Italia.
Per fortuna che esistono numerose iniziative che si propopongono di risolvere questi problemi, incentivando l’imprenditorialità anche nelle aree più disagiate economicamente.
Un progetto con queste finalità è Resto al Sud. Riservato ai giovani under 35 con un’attività già avviata o in procinto di iniziare nel Mezzogiorno d’Italia.
L’agevolazione operativa a breve
Le agevolazioni legate al progetto Resto al Sud dovrebbero essere operative a breve. Per certezze in merito si attendeva la data del 12 settembre, ossia 30 giorni dopo il 13 agosto, data dell’entrata in vigore della legge di conversione.
In cosa consiste il bonus? Chi sono i beneficiari? Rispondiamo alla prima domanda ricordando che siamo in presenza d’incentivi che consentono di finanziare attività legate alla fornitura di servizi o alla produzione di beni nell’ambito dell’artigianato e dell’industria.
Vengono riconosciuti 40mila euro per singolo richiedente. Se l’impresa è una società, questo importo è da riferirsi a singolo socio e si può arrivare fino a 200mila euro.
La somma viene suddivisa come segue:
- 35% sotto forma di finanziamento a fondo perduto, quindi senza quota capitale o interessi
- 65% sotto forma di prestito a tasso zero
Nei beneficiari non sono compresi i liberi professionisti. Per presentare richiesta dal sito ufficiale di Invitalia bisogna avere meno di 35, essere residenti al Sud o essere in procinto di trasferire la residenza entro 60 giorni dalla presentazione della domanda.
Per accedere al bonus, inoltre, non bisogna risultare beneficiari negli ultimi tre anni di misure del medesimo genere finalizzate a favorire l’autoimprenditorialità giovanile.