Cambiamenti in arrivo per il congedo di maternità

Con la manovra cambia anche il congedo di maternità per le neo mamme che lavorano. Chi vorrà, ovviamente con il permesso del medico, potrà continuare a lavorare fino al nono mese di gravidanza, e utilizzare il periodo da astensione lavorativa della durata di 5 mesi dopo il parto.

Questo è ciò che prevede l’emendamento della Lega che è stato approvato dalla Commissione di bilancio della Camera. Il nuovo sistema viene quindi proposto in alternativa a quello attuale, che invece obbliga la donna a smettere di lavorare uno o due mesi prima della nascita del bambino.

Non tutti sono però favorevoli a questa nuova possibilità. Loredana Taddei, responsabile politiche di genere della cgl ha così dichiarato:  Un”colpo ai diritti delle donne e alle loro tutele” che va “immediatamente modificato”. 

Secondo la Taddei questo emendamento fa “scomparire l’obbligo di astensione dal lavoro prima della nascita. Così non si garantisce la libertà alle lavoratrici, né tantomeno si tutela la salute della gestante e quella del nascituro”. La proposta “mina la libertà delle donne, soprattutto di quelle più precarie e meno tutelate”.

Tutte le altre novità 

Un secondo emendamento proposto dalla Lega, andrà poi ad aumentare da 1000 a 1500 euro l’anno il bonus per l’iscrizione ad asili nido pubblici o privati. 

Inoltre viene confermato un ulteriore emendamento che aumenta il congedo di paternità obbligatorio da 4 a 5 giorni. Anche la possibilità di di astenersi dal lavoro un ulteriore giorno in sostituzione alla madre, è stata prolungata. 

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